Medici, infermieri, Oss e amministrativi: mancano 2mila figure in Friuli.
Una carenza di quasi 2mila professionisti e una fuga dalla sanità pubblica che non si ferma: è il quadro desolante delineato da Uil Fpl Fvg e Nursind Fvg secondo i quali, il nostro sistema ha un ammanco di 1.858 tra medici, infermieri, oss, tecnici ed amministrativi ed è destinata a perderne altre migliaia in breve tempo.
“Il nostro Osservatorio Regionale Permanente sulla Sanità (ORPS) – dicono Stefano Bressan (Uil) e Luca Petruz (Nursind) -, ha eseguito un’attenta analisi sugli attuali organici facendo anche una proiezione a 24 mesi sull’evoluzione e la conseguente reale tenuta del nostro sistema sanitario regionale. Quanto emerso non rispecchia minimamente ciò che è stato dichiarato dalla Regione, infatti non solo il personale non è sufficiente, ma nei prossimi 2 anni perderemo circa 1000 professionisti per quiescenza e, seguendo il trend attuale, ne perderemo ulteriori 400 per dimissioni volontarie causate prevalentemente da inadeguate politiche di incentivazione e valorizzazione del personale sanitario”.
Calcolando il personale con limitazioni e le reali carenze strutturali, secondo le sigle sindacali la necessità di personale emersa dallo studio del ORPS si attesta in 381 Medici, 824 Infermieri, 411 OSS, 128 Tecnici e 114 Amministrativi.
“Inoltre – continuano i sindacalisti -, l’Osservatorio ha fatto un sondaggio su un campione di 3721 operatori per capire con una scala da 1 a 10 il livello di malessere percepito all’interno del contesto lavorativo, anche in relazione alle scelte politiche che li toccano direttamente. Il dato sorprendente ma molto preoccupante è l’insoddisfazione percepita dai dipendenti pubblici con oltre il 76,3% che esprime un giudizio negativo nei confronti del sistema. L’82,7% dei dipendenti intervistati si dicono sfiduciati sul futuro della sanità regionale”.
Sanità in pericolo.
“Dunque sorgono numerose perplessità per la quale ci chiediamo: quale sarebbe la soluzione per ridurre le liste d’attesa infinite per visite ed esami? E che dire della riduzione dei budget per i presidi chirurgici che si scontra in maniera eclatante con la richiesta di accorciare le liste d’attesa mentre si finanzia il privato convenzionato che costa di più – continuano -? Corre obbligo di regolamentare l’offerta della sanità privata convenzionata affinché prenda in carico non soltanto le attività più remunerative, ma anche quelle che mettono in grave difficoltà la sanità pubblica“.
“Come UIL FPL e NURSIND – concludono Bressan e Petruz -, rappresentiamo la maggioranza sindacale della Sanità FVG, e nelle assemblee indette in tutte le Aziende sanitarie abbiamo riscontrato il malessere di tutti i lavoratori che all’unanimità ci hanno dato mandato ad intraprendere qualsiasi azione per tutelarli. A tal fine, avendo un mandato preciso da parte dei
lavoratori ma anche a tutela di tutti i cittadini, come UIL FPL e NURSIND siamo pronti a proclamare lo stato di agitazione in tutte le Aziende, Dipartimenti e Reparti, fino ad arrivare allo sciopero generale di tutti i lavoratori della sanità regionale. Rivendichiamo il coraggio di ammettere che il nostro SSR sia in grave pericolo e la strada intrapresa condurrà ad un sicuro
fallimento dell’attuale riforma sanitaria ed una rischiosa privatizzazione che non risolverà le criticità esistenti ma andrà a penalizzare tutti i cittadini. Di tutto questo, il Presidente Massimiliano Fedriga dovrà assumersi tutte le responsabilità”.