Le piazze del Fvg ancora contro l’obbligo del Green pass.
Partito a rilento il venerdì di proteste del Friuli, che ha raccolto lo stesso nelle piazze della regione migliaia persone provenienti anche da fuori. Nonostante la revoca del maxi corteo a Trieste, diversi sono coloro che sono partiti per solidarietà nei confronti dei portuali. E a Udine non si è fatta attendere la risposta di solidarietà verso quanti hanno manifestato negli scorsi giorni nel capoluogo regionale. Piazza Unità e Piazzale Chiavris sono stati i due centri di fuoco della giornata, dove i protestanti, in modo pacifico ma fermo, hanno fatto sentire la loro presenza.
Udine l’unica città d’Italia al fianco di Trieste.
Si erano dati appuntamento alle 18 in Piazzale Chiavris e diverse persone si sono ritrovate a protestare contro l’obbligo del Green pass. Udine è stata l’unica città di tutta l’Italia oggi a scendere in piazza a sostegno di Trieste. Un canto fra tutti è stato intonato prima dell’inizio del corteo: “La gente come noi non molla mai“, diventato il vero e proprio inno dei no vax. Insieme ai lavoratori di tutte le categorie, hanno manifestato anche gli studenti e universitari contro l’obbligo del certificato verde.
Alle 18.30 è iniziato invece il vero e proprio corteo per le strade di Udine, che da Chiavris si è diretto verso piazza Libertà. Il fiume di persone, tra fischietti e tamburi, ha camminato lungo la strada facendo soste e continuando a sostenere la piena solidarietà per Trieste. Fiaccole e torce del cellulare accese, bandierine tricolore alzate al cielo: un modo per far vedere quanti, circa 1.500, sono giunti in città per protestare contro il Green pass. Diversi sono stati i disagi che la manifestazione ha causato al traffico, che è stato gestito dalle forze dell’ordine.
Il “saluto” all’anziana pro Pass.
“Studio, lavoro, senza passaporto”, “no Green pass” sono state alcune delle altre affermazioni gridate a gran voce dai partecipanti della manifestazione. Grida di protesta contro il governo di artigiani, trasportatori, commercianti ed altri lavoratori che con studenti e universitari hanno accompagnato tutto il tragitto. Il corteo si è fermato anche sotto la casa dalla quale, durante il corteo precedente, si era affacciata la signora anziana che invitava i protestanti a vaccinarsi. Qua, sotto spinta di chi parlava al microfono, i manifestanti hanno mandato dei baci verso il balcone della signora.
Verso le 19.30 il numero dei partecipanti è aumentato a 2.000 persone, tutte scortate sia in testa che in coda al corteo dalle squadre delle forze dell’ordine. All’altezza di Piazza Primo Maggio, hanno preso microfono anche gli studenti contro l’obbligo del Green pass che hanno alzato cori contro Mario Draghi, il certificato verde e i tamponi.
Poco prima delle 20 il fiume di persone si è riversato in Piazza Libertà, dove ha proseguito con i canti di protesta, sempre tra fischietti e tamburi. Un gruppo di persone ha anche improvvisato un “girotondo” sventolando al centro il tricolore. Qua i protestanti si sono riuniti in assemblea per organizzare la trasferta di domani nel capoluogo giuliano, dove è previsto l’arrivo del ministro Stefano Patuanelli che dialogherà con i “dissidenti”, e le successive iniziative.
A Trieste un “semplice” sit-in.
Nonostante la revoca di Stefano Puzzer, portavoce dei portuali e del Comitato 15 Ottobre, per la manifestazione programmata per oggi, nel capoluogo della regione si sono presentate diverse persone già dalle prime ore della mattina. Da ogni parte d’Italia hanno quindi raggiunto Trieste, tra questi anche studenti di Mestre, Venezia, Roma. Alle 9 però Piazza Goldoni, dove ci si aspettava la prima grande manifestazione, era nel silenzio e Piazza Unità semideserta. Nello stesso momento è stato operato lo sgombero di 20 persone accampate dinanzi al Palazzo della Regione.
Come spiegato sui vari social, e da un video girato da Puzzer, la paura era che, in modo particolare per questo pomeriggio, potessero infiltrarsi i Black Bloc e trasformare le proteste in situazioni violente e pericolose. Per tutta la mattinata, c’è stata aria di incertezza e attesa. Non sapendo infatti quali fossero le disposizioni le persone attendevano di capire cosa fare e come agire. Alcuni manifestanti pensavano anche di sedersi davanti alle forze dell’ordine e in questo modo protestare in modo pacifico.
Vero le 10, la piazza di Trieste ha iniziato a gremirsi di gente, tutti in attesa di disposizioni da parte degli organizzatori. Nel frattempo, a San Benedetto, a nome di tutti coloro che si stanno battendo contro il Green pass, è stata consegnata una targa a Puzzer. Puzzer ha quindi spiegato le motivazioni che hanno portato il Comitato 15 Ottobre ad annullare la manifestazione, che dalle 14 si è trasformato in un sit-in.
La piazza si è iniziata ad animare nel primo pomeriggio. C’è chi ha deciso di manifestare come se fosse una processione religiosa con tanto di immagine di San Michele che schiaccia il diavolo. Chi ha intonato canti con l’accompagnamento musicale della chitarra, chi si è messo a giocare a pallone. Verso le 15, erano presenti circa in 300 persone. Durante il corso del pomeriggio, quindi, non ci sono state alcune manifestazioni o cortei, molti anzi se ne sono andati dalla piazza.
A conclusione della giornata triestina, però, la questura della città ha comunicato di aver emesso 12 fogli di via. Sono stati identificate, infatti, otto persone appartenenti al movimento CasaPound di varie città d’Italia, due anarchici di Trento fermati a bordo di un camper nell’area del Porto Vecchio e due estremisti di destra arrivati in treno. Uno di loro aveva con sé una maschera antigas, un coltello multiuso, un cacciavite, una bomboletta spray e un caschetto.
Proprio quella frangia di violenti che i promotori delle proteste contro il Green Pass, dichiaratamente pacifici, non volevano.