Il bilancio dell’attività del Nas di Udine.
Nel 2020 nella regione Friuli Venezia Giulia, il NAS carabinieri di Udine ha effettuato 1.371 ispezioni ad aziende e strutture operanti nel settore alimentare e sanitario, di cui 412 casi (30%) non conformi, accertando 618 infrazioni amministrative e contestando diverse sanzioni. Sono state 370 le persone segnalate all’autorità giudiziaria e 586 a quelle amministrative e sanitarie competenti, nei cui confronti sono stati sequestrati prodotti, attrezzature e locali per un valore di oltre 1 milioni di euro.
Sono stati 380 gli esercizi di ristorazione ispezionati nell’anno appena trascorso dove, in 148 casi, sono state riscontrate delle violazioni (alcune delle quali relative al mancato rispetto delle norme anti COVID19) ed, in un caso, anche la sospensione immediata dell’attività. Durante l’anno appena trascorso venivano posti sotto il vincolo del sequestro (penale, amministrativo o sanitario) 1,5 tonnellate di alimenti vari perché non in regola con le normative (in cattivo stato di conservazione, scaduti di validità, non tracciati).
Nel comparto sanitario sono state ispezionate 595 strutture (ambulatori, cliniche, farmacie, studi medici, ecc) ed in 134 casi sono state riscontrate irregolarità che hanno portato, nel complesso, al sequestro di oltre 10.000 confezioni di medicinali, integratori, articoli sanitari non conformi al dettato normativo, vari anche i sequestri di mascherine protettive non conformi. In particolare sono stati 9 i casi di abusivismo della professione medica segnalati all’autorità giudiziaria, 5 dei quali nel campo dell’odontoiatria.
Nell’anno appena trascorso, caratterizzato dall’epidemia di Covid-19, l’attività di questo Nas si è concentrata, in particolare, nelle verifiche presso le strutture sanitarie e socio-assistenziali, sia pubbliche che private, al fine di verificare il rispetto delle normative e dei protocolli emanati per il contenimento del diffondersi del virus. Nel complesso sono state un centinaio le strutture ispezionate tra la prima e la seconda “ondata”, riscontrando irregolarità (penali o amministrative) in 10 casi. Molteplici sono state le collaborazioni con le varie associazioni (FIPE, Confcommercio, Ordine dei Medici ed Odontoiatri, Ordine dei farmacisti) e di supporto ai cittadini per finalità informative e di chiarimento delle varie disposizioni emanate in questo delicato periodo.