La preoccupazione sul Covid nei Balcani.
Anche nei Balcani crescono esponenzialmente i contagi e si teme per la riapertura delle scuole a breve, come in Italia. In particolare in Croazia i casi positivi sembrano rompere i record ogni giorno, concentrati intorno alle città di Spalato e Zagabria.
Le autorità hanno dunque deciso di intervenire con nuove misure più stringenti come il divieto totale di assembramenti mascherina in tutti i luoghi chiusi, ferme di nuovo le palestre e lo sport senza il pubblico.
Invece, la scuola riparte ben prima dell’Italia: il 7 settembre. Le misure da rispettare sono parecchie, dal distanziamento alla separazione delle classi in bolle distanziate, lezioni più brevi e didattica a distanza. Anche la Slovenia riaprirà le porte degli istituti presto, dal primo settembre. In altri paesi come Serbia e Macedonia, invece, si rimanderà probabilmente la ripartenza della scuola a ottobre,
Altro problema verificatosi, con l’inclusione della Croazia in zona rossa anche da parte slovena, il rientro di tutti i vacanzieri che si erano recati oltre confine. Dovranno, infatti, stare in quarantena 14 giorni al rientro, ma non è chiaro se quel tempo sarebbe stato coperto da malattia (80% dello stipendio) o meno