Tra le richieste anche del Fvg al Governo indennizzi urgenti.
Uniformità dei parametri a livello nazionale per la misurazione del contagio, indennizzi urgenti per le categorie economiche costrette a limitare la propria attività e congedi parentali per i genitori che dovranno rimanere a casa per seguire i figli a causa delle scuole chiuse.
Sono le principali richieste avanzate dalle Regioni al Governo nel corso della conferenza Stato Regioni svoltasi questa mattina alla presenza dei ministri alla Salute Roberto Speranza e agli Affari regionali Mariastella Gelmini e alla quale ha partecipato, per il Friuli Venezia Giulia, il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi.
“L’incontro – spiega il vicegovernatore – è servito agli esponenti dell’esecutivo nazionale per spiegare e a condividere con i presenti le misure con le quali contenere i contagi e che verranno adottate nei vari territori, con i conseguenti cambiamenti di colore. Le Regioni hanno condiviso la necessità di procedere all’adozione di tutti i provvedimenti necessari per fare in modo che rallenti la diffusione del virus nel nostro Paese”.
“Uno degli aspetti sui quali le Regioni hanno chiesto al Governo di porre particolare attenzione – ha spiegato Riccardi al termine dell’incontro – è stato quello relativo ai parametri per misurare il contagio nelle singole regioni. La volontà di effettuare un numero elevato di tamponi allo scopo di allargare il più possibile la base dello screening nella ricerca di nuovi positivi non può diventare infatti un elemento penalizzate che va ad influire negativamente sul rapporto tra test e nuovi contagi. Per questo motivo si è chiesto di definire parametri che valgano in maniera uniforme in tutta la penisola”.
Caldo anche il tema dei congedi concessi ai genitori, costretti a tenere a casa i propri figli a causa della chiusura di tutte le scuole in zona rossa. “Le Regioni – ha concluso Riccardi – hanno proposto ai ministri che vengano concessi, anche in forma retroattiva, i congedi parentali a favore dei genitori che dovranno rimanere a casa per assistere i figli a causa delle scuole chiuse”.