L’allarme di Confcommercio Fvg:”Le riaperture da sole non bastano”

La richiesta dopo l’annuncio delle riaperture.

La Confcommercio del Friuli applaude la Regione per le riaperture ma chiede protocolli adeguati per salvare il terziario. Giovanni Da Pozzo, presidente regionale di Confcommercio, con i colleghi di Gorizia Gianluca Madriz, di Pordenone Alberto Marchiori e di Trieste Antonio Paoletti, ha commentato favorevolmente l’annuncio del governatore Massimiliano Fedriga in merito alle riaperture di lunedì 18 maggio.

“Il presidente della Regione ha accolto la nostra richiesta di fare pressing a Roma ed è riuscito a portare a casa una buona mediazione – dichiarano Da Pozzo, Madriz, Marchiori e Paoletti –. Ciò non toglie che la situazione del terziario, come abbiamo visto anche nella recente indagine congiunturale dell’Osservatorio Confcommercio Fvg, resta drammatica. Servono al più presto iniezioni di liquidità a fondo perduto”.

Successivamente diventa necessario verificare le condizioni in cui riaprire. “Ridurre le presenze nei locali pubblici di oltre il 50% significa costringere la maggior parte degli imprenditori a trovare più convenienza nel continuare a tenere chiuso nell’attesa che passi la tempesta, quando poi sarà comunque difficile risollevarsi – osserva Da Pozzo –. Le nostre categorie sono pronte a ripartire in sicurezza, e lo hanno già fatto per quel che riguarda le attività che sono consentite da alcune settimane. Ma è ora necessario che i protocolli che ci verranno dettati dal governo tengano conto degli spazi e dei modi in cui si svolge il lavoro del commercio, del turismo e dei servizi”.

Altro tema, non meno importante, è quello dell’apertura delle frontiere: “Le nostre località sono pronte a sviluppare il turismo “slow”, dalla montagna al mare. Fondamentale che le istituzioni riescano però a favorire la riapertura dei canali diretti da Austria e Germania, il bacino di riferimento senza il quale l’impresa turistica rischia di affondare”.