La raccolta firme contro il cibo sintetico.
Il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha sottoscritto assieme all’assessore regionale alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier e al vicesindaco di Trieste Serena Tonel la raccolta firme avviata da Coldiretti per dire “no al cibo sintetico e sì a una sana alimentazione” promossa assieme alla Fondazione Campagna Amica, a Filiera Italia e a World Farmers Markets Coalition sull’intero territorio nazionale. La sottoscrizione ha già superato le 150mila firme, di cui oltre 6mila solo in Friuli Venezia Giulia, e a breve sarà sottoposta al Governo per ottenere una proposta di legge in merito.
“La Giunta regionale è al fianco di Coldiretti Fvg nella sfida contro il cibo sintetico a tutela delle produzioni agroalimentari locali. Un impegno che intendo proseguire anche all’interno della Conferenza Stato-Regioni e nei rapporti con il ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare e forestale. Si tratta di una battaglia di civiltà a difesa delle nostre filiere agro zootecniche e della salute dei cittadini“.
Durante l’incontro con il direttore Coldiretti Fvg Cesare Magalini, il presidente di Coldiretti Trieste Alessandro Muzina, i direttori di Trieste-Gorizia e di Pordenone Ivo Bozzatto e Antonio Bertolla e la referente di Campagna Amica Fvg Vanessa Orlando, il governatore ha ribadito “la volontà di tutelare le produzioni italiane e, in particolare, del Friuli Venezia Giulia. I nostri agricoltori e allevatori sono impegnati, nonostante le molte difficoltà, per raggiungere standard sempre più alti e il loro lavoro non può essere messo a rischio avvallando la produzione di cibo sintetico”.
Della stessa opinione l’assessore Zannier per il quale “con la possibile immissione sui mercati di ‘carne’ e ‘latte’ sintetici non ci troviamo di fronte alla semplice scelta tra due tipi di prodotti: da un parte abbiamo i frutti della terra e del sole e dall’altra alimenti generati in laboratorio. Una situazione inaccettabile, soprattutto nel Paese che ha dato vita alla dieta mediterranea, che danneggerebbe anche le produzioni della nostra Regione“.
Esponendo la posizione dell’associazione di categoria, Magalini ha evidenziato come alcune multinazionali stiano cercando di imporre al mercato alimenti prodotti in laboratorio, un cibo sintetico che rischia di inondare in breve tempo il mercato europeo poiché già ad inizio 2023 potrebbero essere introdotte a livello comunitario le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio. Per Coldiretti dietro il business della ‘carne in provetta’ si nascondono rilevanti interessi economici e speculazioni internazionali che rischiano di sconvolgere il sistema agroalimentare mondiale e minare le basi della dieta mediterranea. Per questi motivi, l’associazione di categoria è impegnata per sensibilizzare i cittadini sui rischi che potrebbero esserci, valorizzando il cibo naturale.