Una proposta di legge contro i cattivi odori.
I cattivi odori, soprattutto se forti e molesti, sono dannosi per le persone e sono da considerarsi inquinamento allo stesso identico modo di quanto lo siano i rumori molesti (l’inquinamento acustico) e l’illuminazione eccessiva. Ecco perché serve a tutti i costi una legge in materia. In Italia queste emissioni non sono normate con precisione. Il consigliere regionale di Open Sinistra del Friuli Venezia Giulia, Furio Honsell, che ha lanciato la proposta, sostenendo l’urgenza della cosa con una frase perentoria: “L’inquinamento olfattivo deve avere cittadinanza normativa“. E sottolineando il fatto che una legge di questo tipo farebbe del Friuli Venezia Giulia “una delle prime regioni in Italia a legiferare in materia“.
Le parole di Honsell.
“C’è bisogno di ricomprendere nelle normative ambientali anche le caratteristiche delle emissioni odorigene“, ha esordito il consigliere di minoranza, che oggi ha presentato oggi alla Commissione sull’ambiente la proposta di legge “Norme di prevenzione, valutazione e riduzione dell’impatto olfattivo derivante dalle attività antropiche”. Tanto più in una regione come il Friuli Venezia Giulia, dove “spesso assistiamo a raccolte di firme e petizioni da parte di cittadini e comitati volte a ridurre queste emissioni”.
Puzze e cattivi odori come i rumori.
Le puzze sono dannose per le persone, come rumori e luci. “Il minor benessere derivante dalla presenza di odori forti o cattivi è altrettanto dannoso alla salute dell’eccessivo rumore e luminosità, pertanto l’inquinamento olfattivo deve avere cittadinanza normativa“, prosegue il consigliere. Che ad esempio sollecita il rilevamento delle sorgenti odorigene e la valutazione dell’impatto ambientale con il coinvolgimento di Arpa nei compiti di controllo e monitoraggio, ma serve anche la verifica della manutenzione degli impianti e l’obbligo per la giunta regionale di emanare il regolamento tecnico attuativo della norma, in linea con le indicazioni nazionali ed europee.
La proposta in 9 punti.
In tutto, la proposta è articolata in nove voci. Secondo Honsell, serve percorrere questa strada in modo “tanto più urgente in una regione come il Friuli Venezia Giulia L’assenza di una normativa regionale sulle emissioni odorigene in Friuli Venezia Giulia, poi, “è ingiustificata anche perché in regione operano tra i principali laboratori di olfattometria dinamica, indispensabili per misurare il tono edonico”. Secondo il consigliere, se la legge venisse approvata, “farebbe del Friuli Venezia Giulia una delle prime regioni in Italia a legiferare in materia“.
Sul tema è intervenuto anche Nicola Conficoni (Pd) che ha sottolineato “l’importanza del tema sollevato con la speranza che ci possano essere degli atti formulati prima della fine della legislatura con un intervento regionale, senza trincerarsi dietro al fatto che il ministero competente non ha ancora legiferato“. Un suggerimento, invece, in merito alla gestione dei fenomeni e delle segnalazioni del disturbo olfattivo, previsto all’articolo 5, è arrivato da Cristian Sergo (M5as) che ha chiesto anche “l’inserimento delle azienda sanitarie tra gli enti proposti ai controlli e alla raccolta segnalazioni”.
L’assessore Scoccimarro: “Anche senza legge monitoriamo i valori”
A concludere è stato l’assessore regionale all’Ambiente, Fabio Scoccimarro, che ha ribadito come “dal punto di vista ideologico condivido le osservazioni fatte, ma nel concreto si andrebbe a fare una legge a carattere regionale che successivamente andrebbe modificata secondo indicazioni nazionali. Nel frattempo, però, la questione odori in Fvg è ampiamente monitorata e sono stati presi provvedimenti in merito con leggi apposite che prevedono anche lo stanziamento di contributi da destinare alle imprese che vogliano ridurre le emissioni odorigine”.
Fonte: Agenzia Dire