Ancora difficile per le donne coniugare lavoro e maternità.
Quasi una donna su cinque ammette di aver rinunciato a famiglia e maternità per non compromettere il proprio lavoro: è il quadro che emerge dall’analisi sul gender pay gap elaborato dal Coordinamento Donne Cisl Fvg e presentato oggi nel corso di un convegno.
La situazione in Friuli Venezia Giulia.
In Friuli Venezia Giulia, il tasso di occupazione femminile è del 65,4%, a fronte del 71% della media Ue e del 52,5% registrato a livello nazionale. Per gli uomini, invece, l’occupazione in Fvg raggiunge il 73,5%, un dato in linea con la media Ue (73,4%) e superiore alla media italiana (70,4%). La disparità si acuisce tra le donne di età compresa tra i 25 e i 49 anni con figli di età superiore ai sei anni: solo il 55,5% di loro è occupato, rispetto al 76,6% delle donne senza figli.
Le differenze di stipendio tra uomini e donne.
Alessia Cisorio, del Coordinamento Donne Cisl Fvg, ha illustrato i dati della terza fase del progetto sul gender pay gap, con l’obiettivo di mettere al centro la condizione lavorativa delle donne: “Uno dei problemi principali è che le donne tendono a lavorare meno ore rispetto agli uomini, spesso in settori scarsamente retribuiti e con minori opportunità di carriera”.
Secondo l’analisi, le donne occupano posizioni di livello inferiore e percepiscono stipendi più bassi, con ripercussioni significative anche sui trattamenti pensionistici futuri. “Il reddito medio annuo è di circa 25.000 euro, ma per le donne si riduce drasticamente a 17.000 euro, a causa del minor numero di ore lavorate e della persistente disparità salariale” ha detto Cisorio.
“Diverse le buone pratiche proposte per la contrattazione secondo livello Fvg. Il gap salariale nazionale si attesta attorno al 20%, ma raggiunge punte del 32,1% nei settori finanziario, assicurativo e dei servizi alle imprese. Questo accade nonostante le donne abbiano, in media, un livello di scolarizzazione maggiore agli uomini. Tuttavia, permangono forme di discriminazione, spesso indirette, che ostacolano l’accesso delle donne a posizioni di vertice e a salari adeguati”.
Maternità e famiglia ostacolo alla carriera sul lavoro.
“L’impatto della disparità di genere sul piano sociale ed economico è evidente” ha continuato Secondo la relazione della Cisl Fvg, quasi il 19% delle donne ha dichiarato di aver rinunciato ad avere una famiglia per non compromettere il proprio livello retributivo, mentre il 44% segnala che gli impegni professionali del partner prevalgono sulle proprie possibilità di crescita lavorativa.
“Inoltre, sono prevalentemente le donne a usufruire dei congedi parentali, a dimostrazione di un carico familiare ancora squilibrato, che penalizza le loro prospettive di carriera e contribuisce a perpetuare il divario di genere nel mondo del lavoro. È fondamentale – ha concluso -, che ci confrontiamo su questo argomento, perché da un lato vi è il diritto delle donne ad avere le stesse opportunità salariali degli uomini, dall’altro vi è la necessità di garantire un equilibrio che consenta alla società di crescere e valorizzare il ruolo della donna in ogni ambito. L’Italia ha fatto importanti passi avanti su questo fronte, ma la strada è ancora lunga”.
“La questione della parità retributiva tra uomini e donne è un tema concreto e quotidiano, che riguarda la vita di molte persone e su cui la Regione, attraverso la Commissione Pari Opportunità, e anche la Consigliera di Parità ha svolto un importante lavoro”, le parole del presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin.
“Nella nostra Regione, le donne sono riuscite a ritagliarsi spazi significativi, occupando posizioni di rilievo e dimostrando la loro capacità di guidare e contribuire allo sviluppo della comunità. Tuttavia, è essenziale che lo stesso percorso venga perseguito sia nel settore pubblico che in quello privato, tenendo conto delle esigenze delle donne come madri e favorendo un riequilibrio delle responsabilità familiari tra uomini e donne”.