Il monito della Fondazione Gimbe sull’obbligo vaccinale in Fvg.
I dati sulla pandemia da Covid sono in ulteriore miglioramento in Friuli Venezia Giulia, ma pesa l’incognita Green Pass per accedere al lavoro. E così, la Fondazione Gimbe pensa a una misura drastica per risolvere l’attuale impasse.
Con la progressiva estensione del Green Pass il numero dei tamponi antigenici rapidi, sottolinea la Fondazione, è aumentato del 57,7% in un mese: la media mobile a 7 giorni è passata da 113 mila del 6 agosto a 178 mila il 7 settembre per poi stabilizzarsi tra 175mila e 185mila, documentando indirettamente l’esistenza di una fascia di popolazione non intenzionata a vaccinarsi. Viceversa, la media mobile a 7 giorni dei nuovi vaccinati, dai quasi 172 mila del 12 agosto è progressivamente calata fino a quota 54 mila il 10 ottobre. “La “spinta gentile” del green pass – commenta il presidente di Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta – ha dunque avuto un’efficacia modesta nel contrastare l’esitazione vaccinale. Considerato che non ha prodotto i risultati auspicati e che da domani si rischia il caos, con centinaia di migliaia di lavoratori sprovvisti della certificazione verde di fatto impossibilitati ad effettuare un tampone, il governo deve prendere in considerazione l’obbligo vaccinale, consentendo l’uso del tampone per ottenere il green pass solo dopo la prenotazione del vaccino e fino a due settimane dopo la somministrazione della prima dose”.
Intanto, in Fvg migliorano tutti i dati relativi al Covid. Il numero di casi attualmente positivi ogni 100mila abitanti è sceso a 71, secondo il monitoraggio condotto da Gimbe tra il 6 e il 12 ottobre. Confortanti anche i dati sui nuovi contagi, che nel periodo considerato ha fatto registrare un -11%.
Restano abbondantemente da “zona bianca” anche i dati relativi all’occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid in regione. Quelli in terapia intensiva sono pari al 5%, riscontro che scende al 4% nelle aree mediche.