Il caos per i certificati di guarigione in Fvg.
Provano a contattare le Aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia, ma il telefono squilla spesso a vuoto. E il loro malcontento cresce, perché sono usciti dall’incubo del Covid, ma senza certificato di guarigione non possono tornare al lavoro. E questo crea scompensi a catena.
Decine di casi in Fvg.
È caos nella sanità in Friuli Venezia Giulia. Sono decine i cittadini che, esasperati, chiedono informazioni senza trovare spesso riscontro. C’è chi si è negativizzato da una settimana, e ancora attende il via libera per riprendere la sua occupazione. C’è chi è chiuso a casa da una ventina di giorni e senza il “placet” sanitario non può quindi muoversi. Sui social lamentele e proteste crescono a dismisura.
E così i residenti in Fvg, sempre più arrabbiati ed esasperati, chiamano i numeri di telefono che trovano negli elenchi, sperando in una risposta ai loro dubbi.
In Fvg fino al 15% di lavoratori assenti.
La questione ha ripercussioni dirette sul mondo del lavoro. Senza certificato di guarigione, non è possibile riprendere a lavorare. E questo mette in difficoltà tanto chi ha un’occupazione, quanto le aziende stesse, prive di personale prezioso in un momento delicato. “È un problema – afferma Villiam Pezzetta, segretario generale della Cgil Fvg – e si acuisce in un periodo come questo, nel quale i contagi sono piuttosto elevati. Stimiamo punte preoccupanti di assenze dei lavoratori fino al 10-15%”. Le defezioni innescano un circolo vizioso, perché vanno in difficoltà anche i colleghi regolarmente sul lavoro, quelli costretti alle quarantene e, in generale, la produzione. “Senza dimenticare – aggiunge Pezzetta – che in questo periodo ci sono anche altre malattie, come l’influenza. Siamo preoccupati per gennaio e febbraio, anche il prossimo mese sarà difficile. Al momento ci sono stati segnalati 70 focolai di Covid nelle imprese in Fvg“.
E sebbene i protocolli di sicurezza interni funzionino (“i contagi in ambiente lavorativo in regione sono pari ad appena il 4%“, precisa Pezzetta), è chiaro che l’impatto sul tessuto economico di questi malfunzionamenti burocratici sia evidente. La Cgil Fvg propone, come noto, di estendere la vaccinazione anti Covid a tutti i lavoratori, non soltanto agli over 50. E sui disguidi, il segretario assicura impegno per una soluzione: “Capiamo la carenza di personale – conclude Pezzetta – ma è importante che la sanità dia risposte efficaci e in tempi corretti. Abbiamo dei tavoli in piedi con la Regione e questo è uno dei temi che sicuramente affronteremo”.