Servizi soddisfacenti, poca disoccupazione ma meno aziende: ecco come è cambiato il Friuli Venezia Giulia nel 2020

Come è cambiato il Fvg nel 2020, lo dice “Regione in cifre”.

Chi vive e come in Friuli Venezia Giulia? Quanto ha inciso la pandemia del 2020? A rispondere è annuario statistico “Regione in cifre 2021”. Nel report vengono infatti riportate le analisi su diversi aspetti del Friuli Venezia Giulia, utili per capire e approfondire meglio il territorio. Il documento, giunto alla 52esima edizione, è realizzato dal Servizio Programmazione, pianificazione strategica, controllo di gestione e statistica della Direzione Generale della Regione. Ecco una sintesi dei risultati reperibili in “Regione in cifre 2021”, che permettono di delineare l’andamento regionale durante l’arco del 2020.

In Fvg poco meno di 1,2 milioni di persone.

Nel 2020 la popolazione totale era di 1.198.753 residenti. La provincia di Udine è quella dove si registra il numero più alto, 523.416 dei quali 7,4% stranieri. Segue poi Pordenone con 309.058 persone dei quali 10,3% stranieri, Trieste con 229.470 dei quali 9,3% stranieri e infine la provincia goriziana con 136.809 residenti dei quali 10,7% stranieri.

Il 71,7% delle famiglie riteneva nel 2020 di avere risorse economiche almeno adeguate, quarto miglior valore in Italia dopo Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Molise, la media nazionale era del 66,0%. L’8,8% delle famiglie riteneva che la propria situazione fosse migliorata nel corso del 2020, mentre era rimasta invariata per il 61,8%.

L’amore per il grande schermo.

In regione il 44,3% di persone nel 2020 ha preferito andare al cinema, il 35,9% è andato per musei e mostre, il 30% ha visitato siti archeologici e monumenti. Il 25,6% ha trascorso il tempo libero in spettacoli sportivi, il 19,3% a teatro e infine il 18,2% è andato a concerti. Per questi valori bisogna calcolare che, come per il commercio, lavoro e turismo, il lockdown ha reso impossibili lo svolgimento di molte attività. Il Parco del Castello di Miramare è stato il posto più visitato insieme al relativo museo storico, un totale di 468.502. Ottimi numeri anche ad Aquileia per il Museo Archeologico Nazionale e Cripta degli scavi della Basilica S.M. Assunta, 10.116 visitatori. Altra meta è stato il Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli che ha contato 9.473 visitatori.

I cittadini del Friuli Venezia Giulia si scoprono amanti della lettura. Il 44,7% legge almeno una volta alla settimana un quotidiano, di cui il 39,1% anche più di cinque volte. Il 51,6% ha letto almeno un libro negli utili 12 mesi e ben il 20,6% ha sfogliato dodici o più libri. Quello della nostra regione è il valore più alto di tutte e di oltre 10 punti percentuali superiore alla media nazionale.

Montagna: tanta terra, poca gente.

Per questa sezione sono risultati dati interessanti sia per quanto riguarda la composizione territoriale della nostra regione che per l’ambiente. Secondo l’Istat, la popolazione non è distribuita in modo molto omogeneo sulla superficie regionale: il 59,5% delle persone si trova in pianura, il 35,3% in collina e solo il 5,2% in montagna. Situazione interessante considerando che il report della Regione riporta che il 43% del territorio è costituito da montagna. Percentuale elevata se paragonata alla media nazionale che è del 35,2%. Nel 2020 le temperature, con media di 12,6°, sono state più fresche rispetto al 2019. Anche le precipitazioni registrate si sono ridotte rispetto al 2019: 1.505 millimetri contro i 1.715 millimetri del 2019.

Lieve miglioramento per le percentuali relative alla gestione della raccolta differenziata. Secondo l’Arpa Fvg, in regione si è passati dal 68,7% nel 2019 al 69,1% nel 2020. Nello specifico la provincia di Pordenone è quella che ha registrato un peggioramento: dall’83,1% del 2019 al 82,8% del 2020. La provincia di Udine in testa con il 70,9% di rifiuti gestiti con la raccolta differenziata, rispetto al 70,9% del 2019, segue il territorio di Gorizia con 69,7% del 2020, e il 69,1% nel 2019, e infine Trieste con 46,8% contro il 46,6% del 2019.

Trasporti ed energia.

Tra treno e autobus, in Friuli Venezia Giulia sono più le persone che usano il treno almeno una volta all’anno: per il primo mezzo di trasporto si parla del 33,2% dai 14 anni in sù, mentre per il secondo il 23,2%. Anche se poi, sommando i dati Istat relativi alla soddisfazione dei servizi, frequenza, puntualità, comodità di posto e collegamenti con altri comuni, sono gli autobus a rendere più contente le persone. Nel complesso la soddisfazione della qualità dei servizi in regione si conferma essere superiore rispetto alla media italiana.

I settori per cui i consumi di energia elettrica sono stati i più elevati sono l’industria, 59%, e il terziario, 25,9%. Nello specifico. Le analisi di Terna SpA parla delle fabbriche siderurgiche, 21,8%. A seguire il 13% di energia consumata è per fini domestici e l’1,3% dalle attività agricole.

Diminuiscono le aziende.

Complessivamente nel 2020 risultavano registrate 101.220 imprese, -619 rispetto all’anno precedente. I settori maggiormente rappresentati sono quelli del commercio e riparazioni, 21.906 imprese, delle costruzioni, 15.160, e dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, 13.250. Nel documento sono presenti anche i dati relativi all’apertura di partite Iva, dove l’unico incremento è stato registrato per Gorizia, da 823 del 2019 a 853 nel 2020. Per il Ministero dell’Economia e Finanze, Udine, Pordenone e Trieste, invece, pur rimanendo con numeri alti, però ci sono state solo diminuzioni: Udine da 3.739 a 3.136, Pordenone da 2.032 a 1.708 e Trieste da 1.720 a 1.579. Le startup innovative in regione al 30.06.2021 erano 252, di cui ben 116 in provincia di Udine, 69 in provincia di Pordenone, 50 in provincia di Trieste e 17 in provincia di Gorizia. Le cooperative al 1 luglio 2021 erano 893, rispetto ad un anno prima 49 in meno.

Commercio.

Il 2020 è stato l’anno della pandemia ed è necessario ricordarlo perché a subire le conseguenze è stato anche il settore del commercio all’estero, sia import che export. Rispetto al 2019 infatti, per l’import si parla di 7.987 milioni di euro, mentre per l’export di 15.495 milioni di euro. Nel 2020 si sono registrati invece 6.829 milioni di euro per l’import e 14.268 milioni per l’export. Il saldo totale è di 7.439 milioni di euro per il 2020 e 7.508 milioni per il 2019, quindi -69 milioni di euro. A pagare di più è stata la provincia di Udine, 2.902.494 euro nel 2019 e 2.476.144 l’anno successivo. Segue poi Pordenone con 2.326.516 euro nel 2019 e 2.037.688 per lo scorso anno. Andamento positivo invece per la provincia di Gorizia e Trieste che relativamente hanno 767.191 nel 2019 e 916.250 euro nel 2020 e 1.511.968 euro nel 2020 a fronte di 2.008.949 euro nei 12 mesi successivi.

Il 2020 è stato anche l’anno della Brexit, evento rispetto al quale è ancora difficile fare una valutazione d’impatto sulle relazioni commerciali con il Fvg, diminuite del 13,7% rispetto al 2019 nelle esportazioni, a fronte di un aumento dell’11,4% nello stesso periodo delle importazioni.

Lavoro e turismo.

Per il lavoro il Friuli Venezia Giulia si inserisce tra le regioni con il tasso di disoccupazione di persone dai 15 ai 64 anni più basso, 5,6% rispetto alla media nazionale del 9,2%. Nello specifico si parla del 67% della popolazione che lavora, mentre il 5,5% è disoccupato. La provincia del capoluogo è quella dove si lavora di più, 70,6%, mentre Gorizia con 8,7% registra il tasso di disoccupazione più alto. Pordenone conta il 68,2% di persone occupate mentre Udine il 65,9%. A causa della pandemia molti hanno dovuto fare domanda per la cassa integrazione: oltre 69 milioni di ore richieste nel 2020, contro i 4 milioni del 2019.

Infine, sempre per la pandemia da Covid-19, nel 2020 i turisti che hanno pernottato in Fvg sono stati 1,3 milioni, circa la metà rispetto all’anno precedente (-47%). La provincia di Udine la meta più gettonata, a seguire Trieste, Gorizia e infine Pordenone. Interessante notare come, secondo i dati WebTur, Promoturismo FVG, per la provincia di Gorizia la permanenza media sia aumentata, oltre ad essere la più alta delle tre: da 4,0 giorni del 2019 a 4,2 nel 2020.

Confronti internazionali.

Il confronto del Friuli Venezia Giulia con i territori italiani ed esteri più vicini restituisce l’immagine di una regione in cui si vive a lungo e in buone condizioni economiche. La speranza di vita alla nascita risulta in regione tra le più alte, attestandosi nel 2019 a 81,6 anni per i maschi e 86,0 anni per le femmine, dove la media UE-27 è pari a 78,5 anni per i maschi e 84,0 anni per le femmine.

Il Pil pro capite a parità di potere d’acquisto e a valori correnti è più alto della media europea e della media nazionale; sensibilmente più bassa, la metà, è la quota di popolazione a rischio di povertà, 8,4%. Nel confronto internazionale, la pandemia di Covid-19 ha impattato maggiormente sul Friuli Venezia Giulia rispetto a quanto avvenuto in media nei Paesi dell’Europa occidentale, ma in misura più contenuta rispetto alla media nazionale o al Veneto. Questo quanto emerge dall’indicatore di impatto economico costruito dall’Istituto Bak Economics. Nello specifico si parla di diffusa presenza di occupati in micro-imprese, 43,4% contro la media pari a 28,5% dell’aggregato Europa Occidentale, e la minor quota di occupati in professioni telelavorabili, 31,1% contro la media pari a 36,6%.