Call Center, via libera alla mozione contro il telemarketing selvaggio

Ok alla mozione a difesa dei cittadini dai call center di telemarketing selvaggio.

Durante i lavori del Consiglio regionale di ieri, è stata approvata all’unanimità la mozione 93 sulla difesa dei cittadini dai call center di telemarketing selvaggio a firma dei consiglieri leghisti Antonio Calligaris, Maddalena Spagnolo, Lucia Buna, Alberto Budai, Giuseppe Ghersinich ed Elia Miani.

La mozione, come affermato dai proponenti, mira a “tutelare la pace telefonica dei cittadini, sul modello spagnolo, per varare una legge che vieti la sottoscrizione di contratti a distanza“, chiedendo alla Giunta Fvg di “rappresentare al Governo nazionale la necessità di provvedere, anche con un decreto legge, a disciplinare il sistema dei call center per non rendere più possibile sottoscrivere alcun contratto per via telefonica ma solo stabilire un primo contatto e la predisposizione della documentazione, essendo necessario andare volontariamente in un negozio fisico per perfezionare la sottoscrizione o l’abbonamento di turno, senza eccezioni”.

Durante l’esposizione del documento, Lucia Buna ha parlato di un problema tecnico, quello dell’insistenza delle telefonate, causato dalla rete telefonica definita debole perché senza autenticazioni. Favorevoli alla mozione i consiglieri di opposizione Diego Moretti e Laura Fasiolo per il gruppo Pd, con quest’ultima che ha posto l’attenzione sulla necessità di tutelare le persone anziane e fragili: “Resta comunque di fondamentale importanza non perdere di vista la difesa dei lavoratori dei call center legali“. Dello stesso avviso, in merito al lavoro dei cetralinisti, anche Furio Honsell (Open) che ha annunciato il suo voto favorevole come la collega del gruppo Misto Serena Pellegrino (Avs).

In finale di discussione, l’assessore regionale ai Servizi generali e sistemi informativi Sebastiano Callari ha chiesto di emendare il testo della mozione, aggiungendo “la possibilità di continuare a stipulare un contratto anche in via telefonica tramite un’autenticazione a due fattori come Cie, Spid o firma digitale“, modifica accettata dai consiglieri proponenti.