L’analisi della Fondazione Gimbe sui dati Fvg.
Luci e ombre sui dati Covid in Friuli Venezia Giulia. Sono quelle che emergono dal monitoraggio indipendente condotto dalla Fondazione Gimbe, presieduta da Nino Cartabellotta. Un’analisi a più ampio respiro, quella dell’organismo con sede a Bologna, che ha valutato l’effetto delle misure prese dal Dpcm del 3 novembre, in vigore fino a oggi.
Dai dati compresi tra il 26 ottobre e il 22 novembre, l’unico dato positivo per il Fvg è l’abbassamento dell’indice di contagio Rt, sceso dal valore di 1.51 a 1.04. Il valore, oggi, secondo quanto comunicato dalla Regione, è diminuito fino a 0.92.
Cala l’indice di contagio Rt in Fvg, il valore scende sotto la “soglia limite” di 1.
Le buone notizie, però, si fermano qui per la regione. Nell’intervallo di tempo considerato, l’incremento dei nuovi casi è schizzato in alto del 130%: peggio hanno fatto soltanto Basilicata (+167%) e Calabria (+139%). Nell’intervallo tra il 6 e il 28 novembre, la variazione sugli attualmente positivi ogni 100.000 abitanti è salita a 627. Ci sono anche 336 ricoverati con sintomi, con 9 nuovi ingressi nelle terapie intensive. Tutti riscontri peggiori, gli ultimi tre, di quelli maturati nel lasso temporale tra il 14 ottobre e il 6 novembre.
Il Fvg sarebbe sopra soglia anche per quanto riguarda i posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti Covid: si è arrivati al 35% contro un tetto del 30%, anche se la media nazionale è del 41%. Meglio del Friuli Venezia Giulia fanno soltanto 6 regioni. Ancor meno positiva la situazione per quanto riguarda i posti letto occupati negli ospedali in area medica da pazienti affetti da coronavirus: il dato in Fvg è del 50%, contro una soglia massima del 40% e un dato medio nazionale del 48%. Quattro regioni e le due province autonome di Trento e Bolzano fanno peggio. Ma c’è poco da stare allegri.