I rincari dell’espresso al bar.
Prendere il caffé al bar costa sempre di più. La denuncia arriva dal Codacons, che ha realizzato uno studio sull’andamento dei prezzi medi della classica tazzina di espresso. Ad essere prese in esame sono state varie città italiane, per analizzare come l’aumento dei costi dell’energia abbia influito sul prezzo finale, quello che arriva sul bancone. I numeri della ricerca parlano chiaro: tra le regioni italiane il Friuli è quella dove il prezzo del caffé è sensibilmente più caro.
L’aumento è intorno al 5%. A settembre 2021, a Udine un espresso costava 1,11 euro, mentre a febbraio 2022 si è passati a 1,16 euro (un rincaro del 4,5%). Stessa cosa per Gorizia dove, a settembre scorso, il piacere del caffé al bancone costava 1,1 euro, mentre oggi lo si paga 1,16 (un aumento del 5,5%). A Pordenone e Trieste si soffre un po’ meno, visto che il ricarico sul portafoglio è di appena un centesimo.
Va precisato, però, che in queste due province una tazzina di caffé costava già 1,14 euro ben prima dell’aumento dei prezzi. Nel complesso sono 25 le città italiane che fanno pagare l’espresso al bar più di 1,10 euro. E in questo elenco ci sono tutte e quattro le province friulane. Una soglia sopra la quale si erano collocate, però, già a settembre 2021. Posizione convalidata proprio dall’impennata dei costi dell’energia di luce e gas.
L’aumento dei prezzi dei bar, comunicato da Codacons, non è altro che la conferma delle previsioni della Fipe, cioè la Federazione italiana pubblici esercizi, che avevano annunciato ritocchi dei listini da parte degli esercenti. La causa è sempre quella: il forte incremento dei costi energetici. A sottolineare la situazione si aggiunge anche l’Istat che a marzo ha registrato un’inflazione annua per il comparto “ristoranti e bar” pari al +3,8%, se si confronta il periodo pre-rincari delle bollette, con quello attuale.