Utilizzabili solo per beni di prima necessità.
I bonus concessi dal governo per fronteggiare la crisi da coronavirus sono rivolti soprattutto a coloro che non sono più in grado di pagare la spesa al supermercato. Soprattutto chi è rimasto senza reddito o altri aiuti, come cassa integrazione o reddito di cittadinanza.
Sono utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato dai Comuni sul proprio sito istituzionale. Sarà l’Ufficio dei Servizi sociali di ciascun Comune ad individuare i beneficiari e a determinare il contributo da erogare per soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali (si potranno acquistare solo beni di prima necessità, l’alcol e il tabacco non sono compresi), dando priorità a coloro che non ricevono alcun sostegno economico pubblico. Non servirà alcun Isee, ma basterà compilare un’autocertificazione.
Per quanto riguarda il Friuli, le risorse spettanti ai Comuni sono 6,6 milioni in totale. L’importo più alto se lo è aggiudicato la città di Trieste con 1 milione e 78mila euro. Udine ha ottenuto circa 527mila euro, Gorizia 182mila e Pordenone più di 272mila. Nell’ordine, i comuni che hanno maggiore disponibilità sono Monfalcone con circa 152mila euro, Sacile con 106mila, Cordenons con 96mila, Codroipo con 85mila, San Vito al Tagliamento con 80mila, Tavagnacco con 79mila, Latisana con 77mila e Cervignano con 73mila.
Infine, Cividale ha ottenuto come buoni spesa quasi 59mila euro, Gemona più di 57mila, Tolmezzo circa 54mila, Tarcento 47mila e Tricesimo quasi 41mila.