La discussione sul bollino nero per il vino.
Un bollino nero per il vino. Al pari delle sigarette o delle sostanze più pericolose. Un bollino nero che indica il rischio cancro se assunto e che in una controversa spirale è finito al centro della discussione dell’Unione Europea. Un bollino che se apposto sulle bottiglie potrebbe rappresentare una mazzata per le produzioni vinicole italiane, senza distinzione.
Anche il Friuli Venezia Giulia è in subbuglio. Domani, 15 febbraio, a Strasburgo il primo round di questa articolata discussione. Gli eurodeputati dovranno votare gli emendamenti al report presentato dalla commissione Beca, ovvero la Commissione speciale sulla lotta contro il cancro.
La Commissione ha presentato nelle scorse settimane un report sulla lotta del cancro, dalla ricerca alla prevenzione. Il report include tra le sostanze cancerogene anche l’alcol e propone di migliorare le etichette delle bevande alcoliche per offrire ai consumatori delle informazioni più complete. Tra le proposte c’è quella di utilizzare un sistema chiamato Nutriscore, che prevede l’uso di semafori come indicatori. La politica si è, però, mossa. Anche quella friulana. L’europarlamentare della Lega Elena Lizzi ha raccolto, insieme ai colleghi di partito, le rimostranze del comparto in un’interrogazione, che boccia il sistema di etichettatura proposto.
“Affrontare il tema della salubrità del vino e delle bevande alcoliche senza promuoverne il consumo moderato e consapevole è del tutto improprio e, in questo caso, confermerebbe la caratteristica fuorviante del sistema di etichettatura a colori che, ancora una volta, potrebbe indurre il consumatore in valutazioni errate sulla salubrità di un determinato prodotto, pregiudicando uno degli elementi della dieta mediterranea e penalizzando il settore vitivinicolo”, spiegano gli europarlamentari. Il Nutriscore alla fine non è entrato nel report della commissione Beca. E per il vino l’allarme sembra rientrato. Ma la votazione sarà domani.