Profondo rosso per i saldi in Fvg, calo degli affari fino al 25%: “Va peggio che nel resto d’Italia”

Il bilancio dopo il primo mese di saldi in Fvg.

I saldi invernali non decollano in Friuli Venezia Giulia. A un mese dall’inizio delle vendite a prezzi più vantaggiosi nei negozi della regione, l’impressione che appare a occhio nudo – cioè poco movimento nei punti vendita – viene confermata anche dai dati.

A snocciolarli è Alessandro Tollon, presidente provinciale di Udine di Confcommercio Federmoda: “La stima a livello nazionale è di un decremento dell’8% rispetto agli altri anni, ma in Friuli Venezia Giulia il riscontro sale al 20-25% – rivela -. Purtroppo, la situazione è già sottotono dal periodo di Natale e ora sta proseguendo. Le criticità non riguardano soltanto i negozi, ma anche per esempio i ristoranti”. Quali i motivi di questa fatica nelle svendite? “La pandemia da Covid ha cambiato molte abitudini. Si esce di meno e quindi ci si abbiglia con minor frequenza per queste occasioni, ormai le persone si vestono più comode – prosegue Tollon -. Ma il problema è a più ampio respiro: i rincari di materie prime e bollette hanno scoraggiato il consumatore, che non si fida a spendere. Basta dare un’occhiata alle città e ai centri più importanti, per esempio nel weekend: c’è poco movimento. La montagna se la cava soltanto grazie al mordi e fuggi”.

I saldi si concluderanno il 31 marzo ma, come sottolinea l’esponente di Confcommercio, una rimonta del volume di affari è “improbabile“. Solitamente, infatti, il grosso delle vendite matura il primo mese. Eppure, si vede anche qualche segnale incoraggiante: “Ho notato che, da Lignano a Tarvisio, si rivedono gli austriaci e questo consente di incrementare il giro – conclude Tollon -. E poi, non manca molto alla primavera, quando speriamo di ritornare il più vicini possibili alla normalità: cerchiamo di guardare avanti con fiducia”.