Boom di voti al Partito della birra alle elezioni in Austria
L’Austria è appena andata ai seggi e il risultato uscito dalle urne è quantomeno bizzarro: la terza forza politica è il Partito della birra, che si è piazzato addirittura secondo a Vienna. Per intenderci, occupa il posto che in Friuli Venezia Giulia è, secondo le consultazioni di settembre, della Lega.
Un vero e proprio exploit per un movimento che, nato come progetto satirico e guidato da un giovane medico ed ex musicista punk, Marco Pogo (all’anagrafe Dominik Wlazny) ha raggiunto l’8,4 per cento delle preferenze. Il programma? Al grido di “Vivi e lascia vivere (tranne chi beve la radler)”, il partito ‘birrocratico’, come si definisce, aspira ad un mondo che si fondi sulla birra e sulla libertà di opinione, e pure sulla libertà di poter scegliere il tipo di birra che si preferisce. Tra le proposte, togliere le tasse sulle bevande nei bar e una fornitura mensile di birra a chi non può permettersela: idee che forse scateneranno un po’ di invidia ai friulani. Accanto alle provocazioni, però, il movimento si è impegnato su temi più seri come la cultura, l’infanzia, la povertà e i diritti, cosa che gli ha portato un gran numero di voti da parte dei giovani.
Chissà che qualcuno non decida di fondare anche nella nostra regione il Partito della birra (o del tajut, nella versione locale): qualche voto lo prenderà di sicuro.