Il vicegovernatore Fvg Riccardi: “Tolleranza zero”.
Nel 2019 in Italia si sono registrati 1200 episodi di violenza ai danni degli operatori sanitari, una media di 3 aggressioni al giorno. Un numero che potrebbe essere molto più alto considerando che molti episodi non vengono denunciati e che per il 70% riguarda le donne.
Da queste premesse parte la campagna di sensibilizzazione dedicata alla violenza a danno degli operatori sanitari che ha visto la testimonianza di Angela Cioffi, coordinatrice infermieristica intervenuta a raccontare la propria esperienza vissuta in ambito ospedaliero con frequenti e ripetuti atti di violenza subiti negli anni.
“Tolleranza zero dell’amministrazione regionale – ha affermato il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi – verso le violenze fisiche e verbali a danno degli operatori sanitari, anche attraverso campagne come questa. Una battaglia civile che dimostra la sensibilità e la direzione verso la quale vogliamo andare affinché si possa sconfiggere un fenomeno che colpisce i professionisti ai quali, invece, deve andare la nostra gratitudine”.
Il vicegovernatore ha sottolineato la stortura e l’inaccettabilità dei comportamenti attuati verso i professionisti della sanità: “Nella prima fase della pandemia erano considerati eroi, oggi invece visti come untori. È un fenomeno che declina modi di questo tempo e va contrastato”.
“Le difficoltà di questo periodo – ha aggiunto – non si superano alzando la voce o aggredendo ma permettendo ai professionisti di fare il proprio lavoro che li vede anche affrontare problemi complessi che scontano una tensione sociale frutto di un’incertezza diffusa. Si tratta – ha aggiunto – di un’incertezza di tipo sanitario ma anche legata alle preoccupazioni economiche e lavorative di questo periodo. Dobbiamo preservare la salute ma nel contempo dare ai cittadini quelle garanzie per permettere loro di sapere che il sistema c’è e li protegge“.
Negli ultimi anni gli episodi di violenza contro gli operatori sanitari sono in preoccupante crescita e sono le operatrici sanitarie a essere le più colpite. Anche da queste considerazioni nasce la campagna di sensibilizzazione che ha previsto la realizzazione di tre immagini da utilizzare in tutti i setting di assistenza sanitaria: dagli ospedali alle case di cura private accreditate, dai distretti ai dipartimenti di salute mentale e di prevenzione, dalle aziende sanitarie e Ircss regionali agli ambulatori dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta fino alle sedi degli ordini professionali.