A lanciare l’allarme l’Ordine degli psicologi del Fvg.
Complici la didattica a distanza e la mancanza di socialità “in presenza”, sono sempre più le ore che i giovani passano davanti al pc. Da qui, purtroppo, l’aumento dei casi di bullismo e cyberbullismo in Fvg denunciati dall’Ordine degli psicologi del Friuli Venezia Giulia.
L’allarme arriva alla vigilia del 9 febbraio, Safer Internet Day, la Giornata mondiale per la sicurezza in rete promossa dalla Commissione europea, per mettere in allerta i giovani, le istituzioni scolastiche e le famiglie. A causa della pandemia la minaccia del cyberbullismo, infatti, ha colpito di più, complice il maggior ricorso al web, non solo per la didattica integrata, ma anche per i contatti fra i giovani.
Anche l’Ordine degli psicologi del Friuli Venezia Giulia è coinvolto in prima linea fornendo degli utili consigli su come, ad esempio, imparare ad utilizzare internet in maniera sicura, responsabile e consapevole. O, ancora, su come intercettare precocemente gli usi impropri del web e dei social che portano spesso gli adolescenti a diventare autori di azioni persecutorie e violente ai danni di altri ragazzi e ragazze bersaglio di atti di bullismo e cyberbullismo. Fenomeni, questi che, come detto, risultano in crescita anche sul nostro territorio.
“La gestione dell’emergenza pandemica ha mostrato le ripercussioni sulle abitudini degli adolescenti italiani e sull’approccio al mondo virtuale”, dichiara il Presidente dell’Ordine degli Psicologi del FVG, Roberto Calvani che sottolinea i fattori positivi legati ai metodi innovativi della didattica integrata e al tempo stesso i cattivi usi di chi, passando ancora più ore davanti a pc, tablet o smartphone, ha approfittato per lanciare persecuzioni e derisioni contro qualche compagno.
Gli psicologi, anche con incontri, sia in presenza sia a distanza durante la chiusura delle scuole, sono riusciti a captare segnali di disagio e hanno prevenuto spesso situazioni ad alto rischio grazie ai Centri di Ascolto e agli Sportelli di aiuto che sono proseguiti nonostante la pandemia. “È innegabile – prosegue Calvani –, il fenomeno di bullismo e cyberbullismo è cresciuto negli ultimi anni e colpisce individui percepiti come più deboli o diversi. Il nostro compito è quello di fungere da sentinella che intercetta il prima possibile questi casi”.
L’attività di sensibilizzazione coinvolge le scuole e le famiglie, anche loro alleate necessarie per contrastare il fenomeno che riguarda tutte le Istituzioni. “Gli insegnanti, anche per il loro ruolo di pubblici ufficiali e di educatori, hanno il dovere di mantenere alta l’attenzione per evitare atteggiamenti violenti e aggressivi sia in presenza sia sulla rete, anche perché – osserva lo psicoterapeuta – sempre più spesso bullismo tradizionale e cyber risultano compresenti”.
Certo, il cyberbullismo, per la sua specifica natura, può colpire 24 ore su 24, ovunque si trovi chi è stato preso di mira. Le conseguenze del cyberbullismo, di per sé senza contatto fisico, sono gravi esattamente come quelle causate dal bullismo tradizionale. Può capitare addirittura che il bullo digitale sia addirittura portato ad atteggiamenti e parole più violenti e aggressivi in quanto crede di essere salvato dallo schermo.