Il Fvg attende il nuovo Dpcm.
L’attesa è tanta. E anche se qualche indiscrezione circola già, si aspetta di vedere tutto scritto “nero su bianco”. Il nuovo Dpcm dovrebbe essere pubblicato tra domani e mercoledì al massimo. E gli effetti, in Friuli Venezia Giulia come in tutta Italia, sarebbero immediati, e non indifferenti.
Tra le misure paventate c’è il coprifuoco, ovvero il divieto di uscire di casa se non per urgenti e comprovati motivi. L’ipotesi è che scatti dalle 21, un orario meno “invasivo” di quello delle 18 inizialmente paventato. Per molti negozi che ora chiudono in modo “normale”, quest’ultima ipotesi significherebbe una mazzata non di poco conto. Una situazione alla quale, purtroppo, si sono dovuti abituare bar e ristoranti del Fvg, costretti dal decreto a sbarrare le porte ai clienti già alle 18.
Un altro provvedimento potrebbe essere quello di chiudere i centri commerciali nel fine settimana, sabato e domenica, mantenendo aperto al loro interno soltanto i negozi di alimentari, parafarmacie ed edicole. Porte chiuse anche per i centri scommesse. E poi, c’è la novità del trasporto pubblico: la capienza sarebbe ridotta al 50%, in modo da abbassare la possibilità di contagio sui mezzi, considerati uno dei veicoli più pericolosi del Covid.
E ancora, il Dpcm prevederebbe l’impossibilità a spostarsi da e verso le regioni a rischio più elevato: nel nostro caso, non ci sarebbero – per ora – a muoversi verso il Veneto, classificato a “rischio moderato” proprio come il Friuli Venezia Giulia. Entrambe, però, rischiano di ritrovarsi presto (secondo quanto riportano Ministero della Salute e Istituto nazionale di Sanità nel loro report settimanale) in una situazione di “rischio alto”.
L’indice di contagio in Fvg schizza vicino alla zona rossa. Regione a rischio, scatta l’allarme.
A tal proposito, per il momento non sarebbero previste zone rosse in Fvg. Ciò perché l’indice di contagio Rt della regione è a 1.47, leggermente sotto la soglia di pericolo fissata dalle autorità sanitarie in 1.5.
Anche in Fvg sale dunque l’attesa per sapere quali saranno le scelte del governo. “Nel prossimo Dpcm indicheremo 3 aree con tre scenari di rischio con misure via via più restrittive. L’inserimento di una Regione avverrà con un’ordinanza del ministro della Salute”: lo ha detto oggi il premier Giuseppe Conte, riferendo in Parelamento. Gli scenari dovranno tener conto – ha spiegato il primo ministro – dell’indice di replicabilità del virus, dei focolai e della situazione dell’occupazione dei posti letto negli ospedali. Ci sono specifiche criticità in Regioni e province autonome.
L’Rt nazionale è a 1,7 ma in alcune regioni ovviamente il dato è superiore. Esiste un’altra probabilità che 15 regioni superino le soglie critiche nelle aree delle terapie intensive e delle aree mediche nel prossimo mese. Intanto, però, si attende il prossimo Dpcm. Si naviga, insomma, a vista.