Assicurazione auto, in Friuli aumenta del 9,3%: ecco dove si spende di più

L’andamento dei prezzi dell’assicurazione auto in Friuli Venezia Giulia.

In Friuli Venezia Il costo dell’assicurazione auto medio nel primo quadrimestre è stato di 309,7 euro, al di sotto della media nazionale, ma in crescita del 9,3% sull’anno precedente. A rilevarlo è l’Osservatorio Assicurativo di Segugio.it, che in Italia registra un premio medio RC Auto di 443,5€ ad aprile 2024.

Approfondendo l’andamento nei primi 4 mesi dell’anno, si nota come i prezzi siano saliti del 12,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli aumenti sono diffusi su tutto il territorio, fatta eccezione per la Calabria che è l’unica a registrare un lieve calo nel periodo, pari al -2%. Altre Regioni in cui sono stati rilevati degli aumenti contenuti sono Molise (+4,3%), Valle d’Aosta (+5,1%) e Campania (+5,5%).

Al contrario, gli aumenti più marcati si registrano nel Lazio con un +17,6%, seguita da Toscana (+16,1%), Sardegna (+15,3%) e Lombardia (+15%).

I prezzi medi nelle province del Friuli Venezia Giulia.

Se si guarda nel dettaglio ai dati del Friuli-Venezia Giulia si nota che (Tabella 2):

  • Il premio medio RC Auto del primo quadrimestre è stato di 309,7€, molto al di sotto della media nazionale e in crescita del 9,3% sull’anno precedente, contro il +12,9% dell’aggregato italiano;
  • Udine e Gorizia sono le Province che registrano un incremento dei prezzi maggiore, rispettivamente del 10,9% e del 9,7%;
  • Al di sotto della media troviamo invece Trieste (+8,5%) e Pordenone (+7,7%).

In questo contesto di rialzo dei prezzi, gli italiani si sono dimostrati più attivi nella ricerca di una polizza più conveniente. Infatti, il tasso di cambio compagnia, ossia la percentuale di assicurati che al momento del rinnovo cambia compagnia, è stato del 17,8% a gennaio 2024, in crescita del 19,5% sullo stesso mese dell’anno precedente

Se da un lato è quindi in crescita la percentuale di italiani che cambia compagnia al momento del rinnovo, la maggior parte, circa l’82,2%, rinnova ancora con la stessa compagnia, senza valutare eventuali alternative più economiche o adatte al proprio profilo.