E’ iniziata la stagione degli asparagi.
Ricomincia con la fine di marzo e l’inizio di aprile la stagione degli asparagi. Questa pianta, insieme ad altre piante edibili, è presente su buona parte del territorio regionale e non è difficile da riconoscere.
Di questa pianta, che forma la categoria delle Asparagaceae, ne esistono svariate specie diverse. La più comune, è quella dell’Asparagus Acutifolius, comunemente conosciuto come asparago selvatico.
Questa specie si può trovare un po’ ovunque, soprattutto in terreni marginali, dove poche altre piante riescono a dare frutti. Si può trovare in boschi, prati e radure fino a circa 1300 metri sul livello del mare. Predilige l’ombra e rifugge terreni dove è presente acqua che ristagna o argilla.
Gli asparagi possono essere raccolti o recidendoli a circa 15 centimetri dalla punta, o sradicandoli nella loro interezza stando attenti a non danneggiare la pianta madre. Questo per mantenere il più possibile intatto l’equilibrio dell’ambiente. Per lo stesso motivo in regione, il limite di peso di questa pianta che si può raccogliere al giorno per persona è fissato ad un chilogrammo.
L’asparago selvatico è una pianta ricca di sostanze vitamine e molto versatile in cucina, utilizzabile in piatti di pasta o in risotti, ma non solo.
Oltre all’asparago, in questo periodo si può trovare anche il luppolo selvatico (Humulus Lupulus) o il pungitopo (Ruscus Aculeatus), i cui germogli possono essere utilizzati in svariate ricette.