Il rischio di zona gialla dopo i cortei contro il Green Pass a Trieste.
L’incidenza dei casi di Covid a Trieste è schizzata a oltre 250, un valore che con i vecchi parametri significava zona rossa e che è il peggiore d’Italia. A incidere è anche il focolaio che si è manifestato con oltre 70 contagi legati ai cortei nel capoluogo giuliano contro l’introduzione del Green Pass.
E ora Valerio Valenti, prefetto uscente (dalla prossima settimana prenderà servizio a Firenze) lancia l’allarme: “Il rischio zona gialla è alle porte e sarà questo il vero limite alla libertà di espressione. Se si continua così, allora le manifestazioni si dovranno organizzare in altro modo“, ha precisato.
Questo non vuol dire porre un limite alla libertà di espressione. “Pur essendo d’accordo con chi evoca un possibile divieto alle manifestazioni perché veicolo di proliferazione della pandemia, che è un elemento oggettivo, dall’altra parte però da rappresentante dello Stato dico anche – ha sottolineato Valenti – che esiste il diritto di manifestare, previsto dalla Costituzione e non sarà quindi di certo un prefetto a dire se una manifestazione si fa o meno in base alla crescita o decrescita di una pandemia. Lo deve dire qualcun altro, ma le scene che abbiamo visto in piazza Unità e al porto sono l’evidenza del rischio di un propagarsi della pandemia“.
Con le regole attuali, il passaggio in zona gialla dipende dall’occupazione degli ospedali da parte dei pazienti Covid: è stata fissata una soglia del 10% per le terapie intensive e del 15% per i reparti di area medica. Per entrambi, in Fvg si registra un valore del 4%.