E’ stata presentata oggi la proposta di legge intitolata “Assunzione per chiamata diretta dei figli di vittime di femminicidio”. Prendendo spunto da quanto approvato dalla Regione Sicilia, la proposta di legge prevede che i figli delle vittime di femminicidio possano essere assunti dalla Regione per chiamata diretta.
La proposta di legge, a prima firma della Consigliera Simona Liguori e sottoscritta anche da Marco Putto (Patto per l’Autonomia – Civica Fvg), Furio Honsell (Misto – Open Fvg), Serena Pellegrino (Misto – Alleanza Verdi Sinistra), Maria Rosaria Capozzi (Misto – Movimento cinquestelle), Laura Fasiolo (Partito Democratico), Mirko Pisani (Partito Democratico), Giulia Massolino (Patto per l’Autonomia – Civica Fvg) e Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia – Civica Fvg), è stata condivisa in fase di stesura con Pasquale e Annamaria Guadagno, giovani friulani rimasti orfani del femminicidio della loro mamma.
Un impegno nel sostegno alle vittime e ai loro familiari.
“Nella lotta contro il flagello del femminicidio – spiega la prima firmataria Liguori – la società deve assumere un impegno inequivocabile nel sostegno alle vittime e ai loro familiari, fornendo non solo protezione immediata, ma anche un percorso di ripresa e di sostegno a lungo termine. Le conseguenze di un femminicidio si estendono ben oltre l’atto stesso di violenza, lasciando vite sconvolte e un futuro complicatissimo per i familiari. Tra coloro che subiscono il peso più drammatico di queste tragedie, vi sono gli orfani, i cui diritti e il cui futuro devono essere prioritariamente tutelati”.
È nell’ottica di garantire un adeguato sostegno e un’opportunità di riscatto per questi giovani che si propone questa legge. “La tragedia di un femminicidio – continua Liguori – non deve segnare la vita di questi giovani con un destino di emarginazione e precarietà. Al contrario, i figli devono essere considerati prioritariamente nell’ambito di politiche di sostegno e di inclusione sociale. La proposta di legge che presentiamo si pone proprio questo obiettivo: garantire ai figli delle vittime di femminicidio la possibilità di un futuro dignitoso, attraverso l’accesso privilegiato a opportunità lavorative presso le istituzioni regionali”.
“L’assunzione per chiamata diretta da parte della Regione costituisce un atto concreto di solidarietà e di impegno civico nei confronti di coloro che hanno subito le conseguenze più gravi della violenza di genere. Questa legge non solo offre una prospettiva di riscatto per gli orfani delle vittime di femminicidio, ma rappresenta anche un segnale forte nella lotta contro questa forma estrema di violenza, dimostrando che la Regione Friuli Venezia Giulia è concretamente al fianco delle vittime e dei loro familiari in ogni fase del percorso di ripresa e di ricostruzione delle loro vite. Con questa legge, vogliamo offrire una speranza, un futuro e un sostegno tangibile a coloro che ne hanno più bisogno, dimostrando che la politica può essere uno strumento efficace di cambiamento e di progresso sociale”.