Un aiuto per gli orfani di femminicidio: la proposta di legge in Friuli Venezia Giulia

I lavori della III Commissione consiliare

La proposta di legge per l’assunzione nelle istituzioni regionali degli orfani di femminicidio

Garantire ai figli delle vittime di femminicidio la possibilità di un futuro dignitoso, attraverso l’assunzione per chiamata diretta a opportunità lavorative presso le istituzioni regionali. È questo il contenuto della proposta di legge 20 di iniziativa della consigliera del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, Simona Liguori e sottoscritta anche dai colleghi di partito Marco Putto, Giulia Massolino e Massimo Moretuzzo insieme a Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), Serena Pellegrino (Avs), Rosaria Capozzi (M5S), Laura Fasiolo (Pd) e Marko Pisani (Ssk) e illustrata oggi durante la seduta della III Commissione consiliare, presieduta da Carlo Bolzonello (Fp).

“Ci auguriamo – ha detto in apertura dei lavori Liguori – che questa proposta di legge, che oggi inizia il suo inter nelle Commissioni consiliari, possa costituire una delle risorse che la Regione Fvg mette a disposizione per la presa in carico degli orfani di femminicidio“.

“Dai dati del ministero dell’Interno – ha proseguito l’esponente dei civici – emerge che, nel primo semestre del 2024, sono stati commessi in Italia 49 omicidi di donne, di cui 44 uccise in ambito familiare. Naturalmente la prevenzione del fenomeno è fondamentale e passa, in primis, attraverso interventi di educazione al rispetto, alla parità di genere e all’affettività. Tuttavia, oltre a tutte le forme di sostegno messe in campo da parte dello Stato e della Regione, diventa importante prevedere anche la promozione dell’inserimento lavorativo. La tragedia di un femminicidio non deve segnare la vita di questi giovani con un destino di emarginazione e precarietà“.

Cosa prevede la proposta.

Nello specifico, quindi, nella pdl si prevede “l’assunzione da parte dell’Amministrazione regionale, per chiamata diretta e personale e con qualifica corrispondente al titolo di studio posseduto, in assenza di attività lavorativa autonoma o di rapporto di lavoro dipendente, degli orfani delle vittime di femminicidi avvenuti nel territorio del Friuli Venezia Giulia e dei figli della vittima sopravvissuta che abbia riportato un’invalidità permanente non inferiore al 50%, a condizione che gli stessi, alla data della domanda, siano residenti in regione e abbiano un’età non superiore a trentacinque anni”.

“Questa proposta – ha evidenziato la consigliera di opposizione – rappresenta anche un segnale forte nella lotta contro questa forma estrema di violenza, dimostrando che la Regione è concretamente al fianco delle vittime e dei loro familiari in ogni fase del percorso di ripresa e di ricostruzione delle loro vite. Riteniamo – ha concluso Liguori – che possa contribuire ad aprire la porta sul futuro degli orfani di femminicidio perché anche il lavoro consente di guardare al domani“.

Al termine, da Claudio Giacomelli (FdI) è giunta una richiesta di approfondimento sull’aspetto giuridico della norma. La pdl sarà trasmessa anche ad altre Commissioni di merito per un loro parere.