Torna anche nelle piazze del Friuli Venezia Giulia la campagna “Match It Now” con la quale Admo, in concomitanza con la Settimana Mondiale della donazione del midollo osseo, punta a sensibilizzare i giovani tra i 18 e i 35 anni sull’importanza di questo gesto, tanto semplice quanto essenziale, ricordando loro che “Non c’è due senza Te”.
Le date e le piazze in Fvg.
Il 24 settembre a Udine (in piazza Matteotti dalle 9 alle 22); Pordenone (in piazza XX Settembre dalle 8 alle 21); Gorizia (Corso Verdi, 104 dalle 10 alle 20); e il 1° ottobre a Trieste (in via Dante 5 dalle 10 alle 19) sarà possibile ricevere tutte le informazioni necessarie per iscriversi al Registro Italiano donatori di midollo osseo e cellule staminali emopoietiche (Ibmdr) possibile con un semplice e indolore prelievo di sangue o la raccolta di un campione salivare.
L’obiettivo di Admo.
La campagna Admo quest’anno assume peraltro un ruolo strategico. A causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, è stata registrata una drastica contrazione del numero di nuove iscrizioni al Registro donatori, mentre purtroppo, i malati non sono diminuiti. Un trend non sostenibile sul lungo periodo.
La donazione del midollo osseo in Fvg.
“Durante l’emergenza, a causa delle molte limitazioni, gli ematologi si sono trovati costretti ad attingere principalmente dal registro italiano. Ciò ha fatto emergere quello che si temeva: è troppo piccolo rispetto alle esigenze“, ha spiegato Paola Rugo, presidente dell’Associazione donatori di midollo osseo Fvg che parlando proprio di numeri, ha ricordato come nel 2019 in Fvg si sono iscritte al Registro 1433 persone. Il 2020 ha chiuso con meno della metà delle adesioni, solo 668; diventate ancora inferiori, 603, nel 2021. Per il 2022, grazie alla ripresa delle attività di divulgazione in presenza siamo già a 615 e l’obiettivo è quello di raggiungere almeno quota 800 per fine anno. Sono numeri che parlano da soli.
“In questi anni di pandemia abbiamo sofferto molto – ha ricordato Rugo -. La raccolta di adesioni ha raggiunto livelli così bassi a causa dell’impossibilità dei volontari di svolgere la consueta attività, fatta principalmente di sensibilizzazione nelle scuole e nelle Università attraverso delle conferenze in cui donatori e riceventi portano la loro personale esperienza. Tutto si è trasferito online. Ma i ragazzi erano stanchi di guardare il mondo attraverso lo schermo e certamente demotivati dall’impossibilità di vivere la loro quotidianità. Per di più, l’impatto emotivo di vedere faccia a faccia qualcuno che racconta la propria esperienza è assolutamente diverso. Il risultato è stato quello mostrato dai dati. Ora – ha concluso – stiamo ripartendo e contiamo di arrivare ai livelli pre-pandemia. Intanto vi aspettiamo in piazza tra fine settembre e i primi di ottobre“.