Si è svolta sabato 5 novembre la cerimonia di celebrazione del trentennale del gruppo comunale di Fiume Veneto della Protezione Civile. Oltre un centinaio i presenti, tra cui il direttore del servizio volontariato della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia Nazzareno Candotti, il consigliere Simone Polesello in rappresentanza della Regione, il comandante dei Vigili del Fuoco di Pordenone Giovanni Greco, i gruppi di Protezione Civile di diversi comuni della provincia di Pordenone, le associazioni d’arma, amministratori e cittadini. Dopo la messa celebrata dal parroco di Fiume Veneto don Jonathan Marcuzzo, il primo coordinatore del gruppo comunale Albino Basso ha ripercorso la storia di questi primi trent’anni.
La storia della protezione civile di Fiume Veneto.
Il Gruppo comunale di Fiume Veneto della Protezione Civile si è costituito nel 1988 a seguito della tromba d’aria che colpì duramente il territorio di Fiume Veneto. L’ufficialità fu possibile solo nel 1990, grazie all’approvazione dei decreti che attuarono la Legge Regionale n.64 del 1986. Con l’allora Sindaco Gianfranco Moretton, il gruppo comunale di Fiume Veneto fu uno dei primi costituiti in Regione, grazie all’impegno di circa 30 di volontari fondatori, di cui una quindicina ancora operativi oggi. Dopo il picco di 108 iscritti alla fine degli anni novanta, ancora oggi Fiume Veneto può contare sul supporto di 64 volontari che ne fanno uno dei gruppi più numerosi in Friuli Venezia Giulia.
I primi anni non sono stati semplici, il sistema regionale di Protezione Civile era ancora in fase embrionale, la sala operativa di Palmanova è stata realizzata solo nel 1993. Ciò non ha impedito comunque di essere attivi, per il principio di sussidiarietà che è proprio della Protezione Civile, già da subito anche fuori regione. Tra gli interventi anche quelli nell’alluvione di Genova nel 1992 e in Piemonte nel 1994.
Nel 1998 si tenne la prima grande esercitazione organizzata che aveva l’obiettivo di rinsaldare i meccanismi interni del gruppo attraverso la pulizia fiumi, esercitazione poi ripetuta negli anni, a cui si sono aggiunte nel 2022 anche delle attività formative sulla ricerca delle persone disperse in coordinamento con la Cinofila Pratense e i Vigili del Fuoco di Pordenone.
Nel 2002 i volontari fiumani erano in prima linea durante l’esondazione del Noncello a Pordenone e nel 2003 in occasione dei tragici eventi alluvionali nella Valcanale. Nel 2005 è il territorio di Fiume Veneto ad essere duramente colpito, dopo un violento nubifragio, dall’esondazione del fiume Fiume che fece andare sott’acqua un’ampia fetta del territorio comunale.
Nel 2007 venne inaugurato il nuovo capannone, accanto al magazzino comunale oggi sede del gruppo, che nel 2011 è stato intitolato a Bruno Ragiotto, perito nel terremoto del 1976 sotto le macerie della Caserma di Venzone, e a Danilo Truchetto, morto nel 1977 in seguito ad un incidente stradale mentre ritornava dopo una giornata di volontariato spesa per l’installazione di prefabbricati post terremoto a Clauzetto.
Nel 2012 e nel 2016 l’aiuto è stato portato alle comunità di Mirandola ed Amatrice colpite da violenti terremoti.
Le celebrazioni.
Il sindaco Jessica Canton ha ricordato quanto sia importante il lavoro quotidiano dei volontari, quanto necessaria sia la loro umanità e la loro capacità di stare vicino alla gente, di dare soccorso nei momenti di difficoltà: “Se a distanza di trent’anni dalla costituzione del Gruppo comunale siamo qui, lo dobbiamo ai tanti volontari che in questi anni hanno costruito, mantenuto e reso la Protezione Civile di Fiume Veneto quella che vediamo oggi. Dal 2018, eletta Sindaco, ho avuto il privilegio di poter vedere da vicino e toccare con mano, l’energia, la costanza, la fatica, la pazienza, con le quali il volontario di Protezione Civile si offre al prossimo, alla comunità. I volontari con più esperienza che aiutano i nuovi arrivati, quest’ultimi che ricambiano con grinta e dedizione. I nostri mezzi e le nostre divise si vedono nel momento delle difficoltà, della necessità di aiuto, tuttavia, per poterci essere in quei momenti e in quelle difficoltà, c’è un lungo e impegnativo lavoro alle spalle, dedicato alla preparazione, alla formazione, all’addestramento.
Ne sono dimostrazione gli ultimi 5 anni, particolarmente impegnativi, con un susseguirsi di emergenze di varia natura: dall’emergenza sanitaria del 2020, durante la quale il ruolo della Protezione Civile è stato di fondamentale importanza accanto alla popolazione più fragile, al supporto nella gestione dei profughi della guerra in Ucraina, passando attraverso una violenta grandinata e una successiva tromba d’aria dell’agosto 2021.”
Il direttore del servizio volontariato, Numero unico Emergenza NUE 112 e sistemi tecnologici della Protezione Civile Regionale Nazzareno Candotti, ha voluto ringraziare il gruppo di Fiume Veneto per quello che in trent’anni hanno fatto. “In questi ultimi anni, in particolare, i volontari fiumani, attraverso oltre 1800 giorni/uomo equivalenti, hanno ci hanno dato la garanzia di avere ogni giorno qualcuno a disposizione per intervenire in tutte le emergenze he abbiamo avuto. Questo è un esempio che non potrà che essere un’ulteriore motivazione per avvicinare nuove leve alla Protezione Civile.”