L’esperienza in Florida degli studenti dell’istituto Nobile di Fagagna.
In tasca hanno il brevetto di volo, nella testa e nel cuore un’esperienza di vita indimenticabile e idee chiare per il futuro. Gli studenti dell’Istituto Nobile di Fagagna sono infatti appena tornati da sei settimane in Florida dove hanno seguito l’addestramento per coronare il loro sogno, diventare piloti.
I ragazzi, tutti tra i 16 e i 17 anni, sono appena rientrati in Italia, ma già non vedrebbero l’ora di ripartire. “E’ stato molto utile per capire come funziona il mondo – dice Luca Garlato, 16enne che il prossimo anno tornerà a Merritt Island per prenderne due, di brevetti -. Negli Stati Uniti è diverso, devi vivere per conto tuo: nessuno cucina o lava i vestiti per te. L’esperienza di vita è quasi più importante del brevetto: avere 16 anni e vivere un mese a migliaia di chilometri da casa arrangiandoti è una cosa che pochi hanno fatto”.
Anche Riccardo Fioret sottolinea l’aspetto formativo, dal punto di vista della crescita personale, del viaggio: “La difficoltà è stata soprattutto avere a che fare con un nuovo sistema di vita: l’America è molto differente da qua. Questa scuola fa capire come affrontare la propria vita sulle proprie spalle, ma la Florida è stato uno scalino in più – dice -. Andarci ha significato imparare a vivere e adattarsi ad un sistema diverso e doverlo affrontare è stato un passo per capirsi come persona, riuscire ad auto-analizzarsi senza il conforto di genitori e amici, andare avanti con le proprie idee in testa, stabilire un obiettivo e raggiungerlo”.
Per tutti, però, la Florida è stato il passo verso la carriera professionale tanto desiderata, volare: “Ottenere il brevetto è stata una meta fondamentale della mia vita – continua Fioret -: un obiettivo che volevo raggiungere da tanto tempo e alla fine ce l’ho fatta. Questa scuola dà molta possibilità di formazione e di sbocchi per il futuro, una cosa utile perché il mondo dell’aeronautica è molto frammentato in diversi settori ed è importante poterli “toccare” per scegliere la propria strada”.
“L’Istituto Nobile ha un approccio molto pratico – spiega Safwan Bin Jahangir, 17 anni -: per una persona che ha questa passione è il paradiso e decidere di frequentarla è stata una delle scelte migliori che potessi fare. Già da piccolo volevo volare, guardavo gli aerei e mi affascinavano, ma anni fa non mi sarei mai aspettato di farcela: pensi alla carriera di pilota e ti pare troppo complesso, invece poi sei soddisfatto di ciò che hai fatto. E’ una cosa che ti spinge ancora di più a fare ciò che vuoi essere”.
Anche il 17enne Simone Dandrea sogna di volare: vuole diventare pilota civile: “Ho preso il primo brevetto – racconta -, un punto importante che segna l’inizio di qualcosa che spero si evolva nel tempo. Ho compiuto gli anni in America e ho fatto l’esame finale nei giorni successivi: una emozione ancora più grande. Grazie all’Istituto Nobile, abbiamo potuto esercitarci al simulatore, poi presso gli aeroporti e infine abbiamo manovrato in volo per la prima volta per capire cosa vuole veramente dire portare un aereo ed essere pilota. Le differenze tra Italia e America? Penso che qui il mondo dell’aviazione sia più ristretto, negli Usa è più libero ed evoluto”.