L’incendio alla ferramenta Goi di Fagagna.
Lo hanno avvertito dalle aziende vicine: “Guarda che c’è del fumo che esce dal tuo capannone”. Pochi minuti dopo Alessandro Goi era già all’esterno della storica ferramenta di Fagagna, che gestisce insieme alla famiglia, che è stata devastata dall’incendio questa mattina. “Ho aperto il portellone e ho dovuto subito richiudere. C’era troppo fumo”, ricorda quegli attimi concitati. Tutto è andato distrutto nella struttura nella zona industriale, quasi con l’ingresso sulla regionale. Ma nessuno riesce a capire, al momento, cosa possa aver originato le fiamme.
“Pochi giorni fa erano arrivati dei bancali di pellets. Dentro c’era tanta plastica, colori e solventi. Da Goi potevi trovare di tutto, si sa”, spiegano alcuni clienti della zona, che si sono subito avvicinati all’esterno del capannone, alla vista del denso fumo nero. Un vero punto di riferimento per i lavori domestici, questo ferramenta, rimesso a nuovo una quindicina di anni fa, usando acciaio e cemento armato, che l’hanno reso più elegante. Quello stesso acciaio che si è sciolto, stamattina, come fosse di burro sotto il calore del fuoco.
La rabbia del titolare.
“Tutto è andato distrutto – prosegue Alessandro -. Almeno l’incendio fosse scoppiato domani che eravamo aperti. Abbiamo estintori in ogni angolo: lo avremmo spento subito”. Per calcolare i danni è ancora presto, ma la prima conta sfiora il milione: “C’è la struttura, che abbiamo costruito con tanta fatica e sulla quale c’è ancora il leasing, e c’è il magazzino, bruciato dalle fiamme”. Il padre Luigi, capostipite dell’attività di ferramenta, aveva fatto un giro in negozio nemmeno due ore prima che partissero le fiamme e non si era accorto di niente. “Dentro c’erano pure dei fusti di birra – cerca di sfogarsi con l’ironia Alessandro -. Distrutti anche quelli”.