L’operazione del Corpo forestale.
Dopo 4 mesi di indagini gli uomini del Corpo forestale regionale coordinati dal Nucleo operativo per l’attività di vigilanza ambientale (Noava) hanno sventato un traffico di uccellaggione abusiva condotta tra Attimis e Faedis da un bracconiere dedito alla caccia di fauna selvatica, in particolare uccelli, a fini illeciti.
L’operazione è stata conclusa all’alba di venerdì 29 novembre con la denuncia dell’uomo, un sessantenne friulano, e di altri dieci soggetti a cui erano destinati gli uccelli catturati. Inoltre, sono stati sequestrati 63 reti da uccellagione, 86 trappole per uccelli o animali, 46 panie invischiate, 342 uccelli vivi, circa 3 chili di uccelli congelati, 286 uccelli impagliati, 351 anelli per avifauna, 9 trasportini per uccelli, 97 gabbie per uccelli, 1 fucile calibro 20, 6 richiami acustici elettronici, 6 telefoni cellulari, 10 agende con appunti, 2 radio ricetrasmittenti, 6 trofei ungulato naturalizzati e molti altri materiali ricollegabili all’illecita cattura di uccelli e fauna.
Nel corso delle verifiche sono stati rinvenuti e sequestrati anche 9 contenitori con circa 120-140 litri di distillato alcolico e un set completo per distillazione, utilizzati per la produzione abusiva di distillati. Tra il materiale sequestrato anche centinaia di anelli che vengono normalmente utilizzati per essere apposti alla zampa degli animali. Oltre a questi sono stati individuati anche gli attrezzi per modificarli, come punzoni e pinze, in modo da allargarli o restringerli per poter legalizzare gli uccelli catturati illecitamente.
“Questa attività – ha sottolineato l’ispettore Freddi – non è svolta per mera finalità di caccia ma per fini economici. Il traffico degli animali si sviluppa ben al di fuori della regione ed è una forma molto diffusa di bracconaggio”.
Un esemplare di cesena, ad esempio, può valere 50 euro come richiamo vivo, un uccello già addestrato al richiamo può valere diverse centinaia di euro. Gli esemplari rari possono valere fino a decine di migliaia di euro. Gli uccelli congelati erano invece diretti al consumo in ristoranti fuori regione.
Alle operazioni ha partecipato anche la stazione dei Carabinieri di Faedis, fornendo un importante supporto, oltre alle stazioni forestali di Barcis, Cervignano, Cividale del Friuli, Claut, Coseano, Duino Aurisina, Forni Avoltri, Gemona del Friuli, Gorizia, Maniago, Moggio Udinese, Monfalcone, Pinzano al tagliamento, Polcenigo, Pontebba, Resia, Tarcento, Tolmezzo, Trieste e Villa Santina, intervenuti con proprio personale perquisendo le abitazioni e i locali dei soggetti indagati, così come disposto dal sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Udine, Paola De Franceschi, il magistrato che coordina l’attività di indagine.