In oltre un anno di guerra per spiegare l’invasione dell’Ucraina le autorità russe hanno introdotto delle definizioni quali ‘operazione militare speciale’ e ‘occidente collettivo’ (presunto istigatore del conflitto) e dato nuovi significati a concetti come ‘denazificazione’ e ‘demilitarizzazione’. La lingua è diventata, e continua ad essere arma di guerra.
Di questa militarizzazione del linguaggio si parlerà giovedì 6 aprile con Antonella Salomoni, studiosa della Russia e l’Europa orientale, professore ordinario di Storia contemporanea all’Università della Calabria e professore incaricato di Storia della shoah e dei genocidi all’Università di Bologna. La conferenza è gratuita e organizzata dall’Università Popolare di Udine.