Calligaro: il linguaggio visivo come avventura, la nuova mostra a Casa Cavazzini
Da dicembre 2019 a marzo 2020
Il giorno 6 dicembre alle ore 18:00 sarà inaugurata a Casa Cavazzini la mostra “Calligaro: il linguaggio visivo come avventura” che costituirà la ricognizione fino ad oggi più completa ed esaustiva della poliedrica attività dell’artista di origini friulane, ma di fama internazionale, Renato Calligaro.
Nato a Buja (Udine) nel 1928, Renato Calligaro ha trascorso l’infanzia e la giovinezza alternando permanenze in Italia, Argentina e Brasile. Dopo l’esperienza della guerra vissuta in Friuli, nel 1946 si è trasferito nuovamente a Buenos Aires per frequentarvi la Facoltà di Architettura. Artista e scrittore, Calligaro ha individuato nella pittura il suo linguaggio privilegiato, unendovi l’attività di illustratore e fumettista che ha accompagnato tutto il suo percorso professionale.
L’esperienza parte europea e parte latino-americana, l’esercizio continuo di discipline diverse e gli interessi teorici che hanno sempre contraddistinto il suo lavoro, gli hanno permesso di elaborare una rappresentazione efficace e personalissima della crisi della modernità, intesa come decadenza di quei valori che, nell’arte e nella letteratura contemporanee, sono stati tradotti in passato nell’idea di un avvicendarsi continuo di forme e stili sempre nuovi.
A partire dagli anni Sessanta la sua ricerca artistica si è concentrata nello sviluppo della “narratività”, non come illustrazione, ma in sequenze di forme inventate che si sviluppano l’una dall’altra formando il “racconto”. Quella dei quadri/sequenza è la modalità più comune attraverso la quale le sue opere pittoriche si presentano. Le sue convinzioni teoriche si innestano sull’idea della “morte dell’arte” e sulla convinzione che il futuro della pittura affidi alla capacità “narrativa” delle forme la propria capacità di rinnovarsi.
Nel 1967 ha iniziato a dedicarsi al fumetto di satira, impropriamente chiamato “d’avanguardia”, in cui ha sviluppato e reso visibili le problematiche formali della letteratura e della pittura del Novecento. Sono frutto di tale esperienza anche i cosiddetti “poemi” di testo e figure, dove viene creata una nuova dialettica fra testo scritto e immagine con una costante interscambiabilità tra i due livelli di comunicazione. La mostra in programma a Casa Cavazzini, si focalizzerà sul racconto per immagini “Poema barocco”, pubblicato per la prima volta nel 1988 in 28 tavole che verranno esposte in originale.
Nel 2017 Casa Cavazzini ha ospitato una piccola e selezionata esposizione dedicata a Renato Calligaro. La mostra ha fatto seguito a quella dedicata nello stesso anno e nella stessa sede museale al suo “allievo” Lorenzo Mattotti. Il successo dell’iniziativa ha messo in luce non solo l’interesse del pubblico per una personalità di intellettuale e artista poliedrico conosciuto per le sue collaborazioni a riviste e quotidiani come Linus, Alter/Linus, Panorama, Espresso, La Repubblica (Satiricon), Reporter e Le Monde, ma ha evidenziato anche la necessità di una ricognizione completa del suo lavoro che ha spaziato dal campo della pittura a quello della grafica con una significativa interscambiabilità concettuale tra i diversi linguaggi espressivi.
L’esposizione, ospitata a Casa Cavazzini, si articolerà in diverse sezioni e accoglierà oltre trecento lavori di diversa natura tra pittura e grafica. Essa costituirà l’occasione per ripercorrere tutta la carriera professionale dell’artista mettendo tra loro in relazione la produzione di tavole satiriche o a fumetti con le opere pittoriche, evidenziando l’interscambiabilità dei diversi livelli comunicativi e del rapporto tra immagine e testo scritto, fondamentale nella convinzione poetica di Renato Calligaro. La mostra è curata da Paola Bristot, Vania Gransinigh e Vanja Strukelj ed è accompagnata da un catalogo che costituirà una ricognizione completa sul lavoro di Calligaro in sessanta anni di attività.