La mostra Caosmosi di Paolo Youssef al Make di Udine
Una riflessione sull’immigrazione
L’inaugurazione della mostra fotografica “Caosmosi” di Paolo Youssef si terrà venerdì 7 febbraio, alle ore 18.30, al MAKE Spazio espositivo di via Manin 6/A a Udine. L’esposizione sarà presentata dallo stesso autore e dallo scrittore e attivista Michele Guerra.
Come spiega Youssef, “le fotografie di Caosmosi sono documenti, indizi, tracce storiche di ciò che non è stato altrimenti mostrato dell’ultima significativa ondata migratoria che transitò lungo la rotta balcanica fra il 2015 e il 2018, ovvero di cosa accadeva alla fine della così detta Balkan Route, una volta valicato il confine nordest dell’Italia e raggiunto il Friuli Venezia Giulia, vero e proprio limbo considerato dai migranti di ultima generazione come il primo ponte verso l’agognata Europa. In questa esposizione, che contiene alcune delle fotografie di Caosmosi, accompagnate dal fotovideo di La Stella Polare delle donne vittime di tratta sessuale, non c’è un ritratto tipo del migrante, non c’è un ritratto tipo del nemico invasore e neppure dell’amico vulnerabile. Lontano dagli stereotipi, dalla propaganda della non accoglienza e da una certa retorica dell’accoglienza, c’è l’occasione di trovarsi faccia a faccia con il volto amaro delle migrazioni, una delle questioni drammaticamente irrisolte del nostro tempo e cruciali per il futuro globale. C’è lo spazio, disintermediato dal marketing dell’emergenza e della disinformazione, per guadagnare una nuova coscienza comune necessaria a rovesciare pregiudizi e ignoranza, squilibri e disuguaglianze, ingiustizie sociali crescenti, dilaganti, promesse di paradisi ricompensate con inferni; per rovesciare, dunque, ciò che sta alla base di tutte le migrazioni, dello sfruttamento e delle persecuzioni, di quelle visibili e di quelle invisibili, che alimentano questo mondo di stragi e di esodi forzati in cui, come scrive ancora in modo ineccepibile Agus Morales e come narrano le interminabili cronache tragiche, reiterate a tutte le latitudini, nessuno è al sicuro e nessuno è innocente”.
Il musicista Cristiano Deison, in apertura della mostra, eseguirà un breve set dal vivo dal titolo “Alchimie sonore”. Una performance che delinea una sorta di “sinfonia concreta” scandita da rumori, microsuoni, voci e prolungate persistenze tra le quali prende forma un universo in miniatura di impulsi e texture elettro-acustiche, tra fruscii e screpolature del suono.
Giovedì 13 febbraio, alle ore 18.30, porterà la sua testimonianza il dott. Gianni Cavallini. Già Direttore del Dipartimento di Prevenzione di Pordenone e poi di quello di Gorizia, ha coordinato le attività di assistenza sanitaria ai migranti in accordo con Croce Rossa, Caritas, Cooperative e Volontari. Partecipa attualmente alle attività di Mediterranea Saving Humans.
Sabato 15 febbraio, alle ore 18.00, verrà presentato il libro di Michele Guerra “Le tigri delle gabbie invisibili”. A cura di Valentina Del Toso. Assedi e primavere arabe. Dalla ex Yugoslavia al Maghreb: libro di incastri e vicende sospese.
Un labirinto spazio temporale dove il flusso di eventi dipana, in Friuli, alle porte dei Balcani, ricordi, speranze e illusioni de “Le tigri delle gabbie invisibili”: i protagonisti.
Michele Guerra, scrittore e attivista, intesse, in questo libro, destini differenti. Di attivisti adolescenti, fotoreporter dai trascorsi feroci, ragazzi in fuga dal nulla, zie e nonni responsabili di futuri e trascorsi.
La mostra fotografica sarà visitabile, dal giovedì alla domenica, dalle 17.30 alle 19.30, fino al 16 febbraio.