A Gorizia si parla delle figure femminili del casato dei Claricini Dornpacher
Benefattrici, scrittrici, letterate, imprenditrici, partecipi della cultura e delle arti: sono le figure femminili del nobile casato dei Claricini Dornpacher al centro della conferenza in programma venerdì 26 maggio alle ore 16.30 al Polo Universitario Santa Chiara di Gorizia nell’ambito del festival èStoria.
Sei le componenti della famiglia aristocratica vissute fra il 1400 e il 1900 fra Cividale, Gorizia e Padova su cui si accendono i riflettori grazie ad alcuni recenti studi, condotti su documenti d’archivio ancora inediti, da Liliana Cargnelutti, Emanuela Accornero e Stefano Cosma: donne che, a dispetto del ruolo marginale loro attribuito da un sistema tendenzialmente declinato al maschile, sono riuscite a distinguersi nel mondo della cultura, dell’economia, delle arti della beneficenza. È il caso ad esempio di Dorotea Claricini, vissuta nel XV secolo, che, a seguito del matrimonio con i nobili de Portis, si dedica alla farmacopea sviluppando farmaci indispensabili per la cura degli occhi, oppure di Beatrice, siamo alla fine degli anni Sessanta del Novecento, la cui grande generosità filantropica permise di costruire nuove sedi dell’Istituto per il Ricovero degli Anziani nel Padovano. Più nota, almeno in ambiente cividalese, è poi quella Giuditta de Claricini Dornpacher che nel 1977, con lascito testamentario, diede vita all’omonima Fondazione. Venendo ad anni più recenti troviamo la pediatra Anna Maria de Claricini Dornpacher che con una cospicua donazione, nel 2004, contribuì alla costruzione della Città della Speranza, istituto pediatrico di eccellenza di Padova. Nel ramo goriziano della famiglia due sono le figure femminili da ricordare, vissute nell’800: Cecilia Claricini Locatelli ed Ernestina Formentini Claricini, cui si deve fra l’altro la fondazione di un Comitato di Dame per aiutare i soldati austriaci feriti e ammalati nelle Guerre di Indipendenza.