Le vendite di carburanti in salita a novembre a Gorizia.
“I primi dati relativi alle vendite dei carburanti sul territorio goriziano nel mese di novembre costituiscono l’ennesima riprova che la problematica della mancata armonizzazione dell’economia di confine esiste e che occorre, quanto prima, adoperarsi per risolverla”.
Lo afferma il consigliere regionale della Lega Diego Bernardis, rendendo noto “l’andamento generale delle vendite afferenti al territorio della provincia di Gorizia”. Nonostante la zona arancione e le limitazioni al traffico, senza il pendolarismo del pieno oltreconfine le vendite sono generalmente più che raddoppiate e, addirittura, si sono verificati persino picchi verso un +150% con 100mila litri di venduto in più da un singolo distributore rispetto il mese di novembre 2019.
“Quello dei carburanti – aggiunge il rappresentante del Carroccio – è un settore che, più di altri, aiuta a comprendere la distorsione del mercato in cui le attività goriziane sono costrette a operare. Questa catastrofica situazione, oltre a desertificare economicamente il territorio, si traduce in un mancato introito di accise e di tasse che penalizza lo Stato con perdite di centinaia di milioni di euro”.
“Da questo punto di vista, reputo di buonsenso – precisa Bernardis – la proposta lanciata dall’onorevole Vannia Gava per istituire un fondo statale e per compartecipare agli sconti carburanti che la Regione Friuli Venezia Giulia sostiene per evitare il tracollo del settore”.
“Sono perciò urgentemente necessari – suggerisce il leghista – gli strumenti per armonizzare l’economia di confine. Oltre ai carburanti, infatti, ci sono interi settori colpiti dall’insostenibile concorrenza d’oltreconfine: alimentari, abbigliamento e sport, tabaccai, tassisti e veterinari, solo per fare alcuni esempi. Lo Stato non può continuare a far finta che la problematica non sussiste: non stiamo parlando dei capricci di qualche isolato commerciante, ma della tenuta di un intero sistema economico che dovrà fare i conti anche con la difficilissima crisi post Covid-19″.