L’occupazione tiene, ma la condizione economica delle famiglie dei lavoratori del terziario in Friuli Venezia Giulia permane in un’area di difficoltà. Nel commercio e nel turismo i lavoratori indipendenti diminuiscono nel decennio come in nessuna altra regione d’Italia (-15,5% contro -8,6% nazionale), cresce invece la componente straniera.
È la sintesi di quanto presentato nella sede della Confcommercio Pordenone nel corso di un incontro con la stampa promosso dall’Ente Bilaterale del Terziario del Fvg. Sul tavolo le indagini sul mondo del lavoro di Format Research, presentata dal direttore scientifico Pierluigi Ascani, e di Ires Fvg, presentata dal ricercatore Alessandro Russo.
Occasione per il presidente dell’Ebiter Fabio Pillon e per il vicepresidente Adriano Giacomazzi (recentemente nominati nel rinnovato consiglio, composto anche da Guerrino Lanci e Renata Lirussi per Confcommercio Fvg e da Marika Baio per Filcams-Cgil e Matteo Calabrò per Uiltucs-Uil, mentre Giacomazzi rappresenta Fisascat-Cisl) per sottolineare come il monitoraggio dei dati “per un ente come il nostro che rafforza la collaborazione tra imprese e lavoratori si configura come un elemento strategico in questo particolare momento storico, anche al fine di prevedere le tendenze nel medio-lungo termine e anticipare il disagio sociale in relazione agli effetti sul mercato del lavoro della congiuntura economica”.
Quadro occupazionale
Tiene l’occupazione del settore terziario del Fvg a metà del 2024: l’indicatore congiunturale è pari a 53 punti. Per il prossimo semestre, l’83,4% delle imprese del terziario del Friuli-Venezia Giulia prevedono un quadro occupazionale stazionario. Sono quasi il 9% le imprese che pensano di aumentare il numero di addetti entro fine anno.
La situazione delle famiglie.
Il 26,3% dei lavoratori segnala che la situazione economica della propria famiglia migliorerà nella seconda parte del 2024, la percentuale di coloro che affermano che peggiorerà è pari al 26,8%. Si riduce leggermente l’area del disagio sociale: era pari al 17,6% alla fine del 2023, oggi è pari al 16,8% delle famiglie.
La condizione economica delle famiglie dei lavoratori del Fvg, per quanto leggermente migliorata rispetto al 2023, permane però in un’area di difficoltà. Nel 2024 il 39,5% dei lavoratori ha speso di più per i propri consumi in beni e servizi. Evidentissimo l’impatto sui consumi dell’inflazione, avvertito da quasi l’85% dei lavoratori del terziario del Fvg. Le spese obbligate, intese come mutui, bollette, gestione della casa e altre spese simili sono cresciute considerevolmente per quasi il 65% dei lavoratori, costretti a ridurre i consumi.
Pensando al 2024 quasi il 90% dei lavoratori del terziario non teme tuttavia di perdere il proprio posto di lavoro. Il 12,0% ha al contrario un timore in questo senso, la maggior parte dei quali, si troverebbe a dovere ricorrere ad ammortizzatori sociali come la Naspi.