Il nuovo piano industriale 2020-2023 di Cafc.
Una sostenuta iniezione di investimenti per 90 milioni di euro. A tanto ammonta il capitolo di spesa stabilito nell’ultima seduta del Cda di Cafc Spa riunitosi per l’approvazione del nuovo piano industriale 2020-2023.
Si tratta di un “documento strategico e ambizioso – ha commentato il presidente di Cafc, Salvatore Benigno – soprattutto alla luce di un anno pandemico in cui tutte le società del settore idrico hanno garantito la gestione di un servizio pubblico essenziale nonostante l’impatto negativo provocato dal Covid-19”.
A partire dal 2021 sono previsti nuovi investimenti nel settore idrico integrato per circa 24 milioni di euro l’anno, per un totale di 90 milioni di euro, con una media di 57 euro ad abitante a fronte della media nazionale che si attesta sui 50 euro ad abitante. Stop agli incrementi tariffari per gli esercizi 2020 e 2021, decisione proposta alle Authority di settore “che testimonia la massima attenzione di Cafc verso le istanze fondamentali dei territori i cui utenti vivono momenti delicati”.
Cafc ha voluto favorire una manovra espansiva nel campo delle opere pubbliche senza rimodulare le voci tariffarie. “Il programma d’investimenti prevede al suo interno la realizzazione di interventi strategici, cioè nuove infrastrutture – rende noto il presidente – che coinvolgono più Comuni contemporaneamente per circa 34 milioni di euro”, dunque non soltanto manutenzione delle reti esistenti bensì nuove opere.
Il nuovo corso verde, che andrà avanti anche nei prossimi anni, punta a limitare al massimo l’impatto ambientale attraverso l’attuazione del Green Deal aziendale sulla scia del modello europeo. Tutto ciò si traduce in lotta al cambiamento climatico, riduzione dei gas serra, incentivazione dell’economia circolare, acquisto di fonti energetiche totalmente rinnovabili e mobilità elettrica, aree su cui Cafc ha già ottenuto notevoli risultati.