L’azienda di Udine è cresciuta del 100% ogni anno negli ultimi due.
Un mercato digitale che aiuta chef e ristoratori ad acquistare i migliori ingredienti direttamente dai produttori, semplificando gli approvvigionamenti grazie a una piattaforma digitale e offrendo un servizio d’eccellenza con consegne giornaliere di prodotto fresco e freschissimo.
Crescita del 100% in un anno.
Soplaya, la startup nata a Udine nel 2018 con l’obiettivo di reinventare la filiera agroalimentare dedicata al businnes per renderla più trasparente, efficiente e sostenibile, è cresciuta del 100% nel 2020 nonostante la crisi della ristorazione, tanto da convincere importanti fondi di investimento che l’hanno finanziata con 3,5 milioni di euro. E oggi, dopo aver registrato un ulteriore crescita nei primi sei mesi del 2021, inaugura il suo secondo hub in Veneto e si prepara a raggiungere entro fine anno due nuove città, che si aggiungono alle 8 già coperte dal servizio ovvero Trieste, Udine, Gorizia, Pordenone, Padova, Treviso, Venezia e Vicenza, coprendo così tutta l’area veneta e iniziando l’espansione verso il resto del Nord Italia.
Come funziona.
Fondata da Mauro Germani, Gian Carlo Cesarin, Ivan Litsvinenka e Davide Marchesi, tutti esperti provenienti dal mondo del digitale applicato alla ristorazione e alla gestione della filiera agroalimentare, Soplaya è un marketplace che mette in contatto, ad oggi, circa 1.300 ristoranti con più di 250 produttori in tutta Italia, offrendo sul suo “mercato digitale” oltre 10 mila prodotti, in molti casi provenienti da presidi slow food o introvabili altrove.
“Ci impegniamo ad individuare sempre nuovi prodotti, e produttori, artigianali – sottolinea Mauro Germani di Soplaya – in questo modo, bypassando tutta la filiera e gli intermediari, riusciamo a portare agli chef un prodotto di alta qualità ad un prezzo molto competitivo, facendo al contempo guadagnare di più al produttore. Inoltre per nostra politica aziendale siamo contrari ai prezzi da volantino e alle offerte su prodotti civetta che poi dietro nascondono marginalità enormi per gli intermediari su altri prodotti.”
Un modello che piace.
Un modello che piace a chef e ristoratori: tra i clienti della startup, infatti, ci sono già prestigiosi chef e ristoranti del Triveneto premiati dalle migliori guide, tra cui La Taverna a Colloredo di Monte Albano, La Subida a Cormons (entrambi 1 stella Michelin); Il Fogolar Là di Moret, Aquila nera, Vitello D’oro a Udine, Osteria Turlonia a Fiume Veneto.