A rischio la produzione di latte in Friuli.
Il rischio è che in breve le aziende zootecniche decidano di chiudere e che non ci sia più latte da trasformare per la Gdo. A dare l’allarme è l’associazione allevatori del Fvg che denuncia la gravissima situazione vissuta dalle stalle in regione (e non solo), strozzate dai costi energetici più che raddoppiati di elettricità, gas e combustibili, dal costo delle materie prime per la coltivazione dei terreni, vedi sementi, concimi e fitosanitari, e ancora dei mangimi e concentrati per l’alimentazione degli animali.
“Molti allevatori – dichiarano Andrea Lugo e Renzo Livoni, rispettivamente direttore e presidente dell’AAFVG – hanno già inviato parte delle bovine allevate al macello per consentire di mantenere in vita gli animali rimasti in stalla e continuare a produrre il latte, ma nel giro di pochi mesi, i pochi animali rimasti in stalla non avranno più di che mangiare per sopravvivere”.
La fiammata dei costi energetici, dei fertilizzanti e dei mangimi, per altro pure di difficile reperimento dall’esplosione del conflitto in Ucraina hanno cancellato con un colpo di spugna i tempi del lockdown, “tempi – ricordano Lugo e Livoni – in cui la zootecnia in generale e quella da latte in particolare garantivano le produzioni ricevendo la gratitudine dei consumatori che nel frattempo prendevano d’assalto i supermercati spingendo le vendite della Gdo su del 25%”.
Da mesi ormai la situazione è gravemente peggiorata. Il costo medio di produzione del latte, già nel 2021 (dati Ismea) era di 46 cent/litro, con un aumento medio del 7,4% rispetto all’anno precedente, a fronte di un rialzo dei prezzi del latte pagati agli allevatori limitato al solo 2,9%. Già l’anno scorso, il rapporto tra costi di produzione e prezzi di vendita aveva determinato l’annullamento della redditività del settore. Oggi quel rapporto si è ulteriormente deteriorato.
I vertici dell’associazione allevatori del Friuli Venezia Giulia fanno appello alla grande distribuzione: “Dev’esserci una presa di coscienza da parte della GDO e del settore della trasformazione, ognuno deve fare la sua parte e riconoscere, almeno per qualche mese, un prezzo del latte alla stalla di 5 centesimi in più per consentire alle aziende di andare avanti mantenendo le produzioni – rivendicano Lugo e Livoni che avvertono -: se non sarà così, a breve non ci sarà nemmeno latte da trasformare per la Gdo”.
L’appello è stato già raccolto dalla politica grazie all’interessamento del consigliere regionale Alberto Budai che ha informato l’assessore alle risorse agricole, Stefano Zannier, il quale ha subito convocato, per domani 30 marzo 2022, un incontro per raccogliere le istanze dell’associazione allevatori e per portarle successivamente all’attenzione della GDO e dei trasformatori.