La ripresa vale 9 miliardi e mezzo, aggiornate le progettualità della Regione

Approvate dalla giunta Fvg le cinque schede progettuali.

Dalla riqualificazione del Porto Vecchio di Trieste alla rigenerazione urbana del parco Basaglia di Gorizia, dalla digitalizzazione delle imprese alla realizzazione di un polo logistico regionale. E, ancora, sostenibilità ambientale, valorizzazione del patrimonio geologico regionale e l’assistenza sanitaria tramite la telemedicina

Sono state approvate dalla giunta regionale le cinque schede progettuali che costituiscono il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia al Piano nazionale per la ripresa e la resilienza. Progetto per un valore di 9 miliardi e mezzo di euro.

“Abbiamo ritenuto opportuno aggiornare le schede in vista dell’incontro che i governatori delle Regioni avranno con il presidente del Consiglio Mario Draghi il prossimo 8 aprile nell’ambito della Conferenza Stato Regioni – ha evidenziato l’assessore alle Finanze Barbara Zilli -. Le proposte rispondono alla immediata attuabilità del progetto di investimento, alla possibilità di generare effetti rapidi e positivi per un gran numero di beneficiari, al rilievo occupazionale, alla creazione di beni pubblici, alla resilienza dei territori mediante l’utilizzo efficiente e sostenibile delle risorse naturali, alla complementarietà con interventi già in corso e con quelli in fase di individuazione per i prossimi Programmi della politica di coesione per il periodo 2021-2027″.

Gli interventi principali della prima scheda comprendono i lavori di riqualificazione dell’area del Porto Vecchio di Trieste, con il recupero dei magazzini 2 e 4 da destinare a nuova sede degli uffici dell’Amministrazione regionale, l’istituzione dell’Accademia regionale digitale diffusa, il data center per la Pa regionale, interventi per la digitalizzazione delle imprese, ma anche interventi in campo culturale come la digitalizzazione del Sirpac, il Sistema informativo del patrimonio culturale regionale, e la rigenerazione urbana del parco Basaglia di Gorizia. Questi interventi valgono complessivamente 317 milioni di euro.

La seconda scheda riguarda le infrastrutture e con 3,3 miliardi di euro rappresenta la voce economica più consistente. Vi fanno parte il raddoppio della linea ferroviaria Udine-Cervignano del
Friuli, la terza corsia dell’A4 il completamento della rete stradale regionale, l’istituzione di una zona logistica semplificata funzionale al porto di Trieste, la realizzazione di un polo logistico regionale con nuovi scali ferroviari e il potenziamento di quelli esistenti, incentivi alla logistica e alla creazione di uno “smart district” dei processi logistici, nonché alla riqualificazione delle risorse umane del settore.

La terza scheda include progetti per poco più di 2 miliardi di euro per spingere la Regione verso il raggiungimento del Greendeal e degli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030. I progetti riguardano il trattamento dei rifiuti urbani, l’agricoltura sostenibile con particolare attenzione alla
protezione del suolo e delle risorse idriche, ma anche interventi per il turismo e la cultura, con il recupero di edifici culturali e la valorizzazione del patrimonio geologico regionale.

La quarta scheda si muove sempre nell’ambito della rivoluzione verde ma riguarda le energie rinnovabili e la mobilità sostenibile, per un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro. Vi fanno parte progetti per la diffusione di veicoli a basso impatto ambientale, interventi di riqualificazione energetica degli edifici pubblici, tra cui scuole e edilizia residenziale, il progetto per l’interramento delle linee ferroviarie che attraversano Udine.

Infine, la quinta scheda vale 1,2 miliardi di euro e punta ad un ammodernamento dei servizi sanitari per superare le criticità emerse dalla gestione dell’epidemia da Covid-19. Prevede il rinnovo dei sistemi clinici, l’ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche ospedaliere compresa l’attivazione di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale o sulla telemedicina.