I dati di Confcommercio sul Fvg.
In Friuli Venezia Giulia la ripresa dalla crisi economica prodotta dalla pandemia sarà più rapida rispetto alla media nazionale. La convinzione emerge dalle risposte del campione (1.536 interviste) dell’indagine congiunturale dell’Osservatorio Confcommercio Fvg curata da Format Research.
Il direttore scientifico della società di ricerca Pierluigi Ascani ha
evidenziato come al giugno 2020 le oltre 51mila imprese del terziario in Fvg fanno segnare il decremento più marcato degli ultimi dieci anni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-507, di cui 173 a Udine, 146 a Trieste, 101 a Pordenone, 87 a Gorizia). Eppure, il clima di fiducia è
lontano solo 5 punti (28 contro 33) dal riscontro pre-Covid e il motivo, stando alla fotografia dell’indagine, sono le misure ritenute efficaci messe in campo durante e dopo il “lockdown” dalla Giunta regionale.
“Un insieme di provvedimenti che sono stati in buona parte suggeriti dalla nostra associazione – sottolinea il presidente regionale di Confcommercio Fvg Giovanni Da Pozzo –, che ha poi curato con altrettanta attenzione la fase istruttoria, in un contesto di collaborazione che ha contribuito a contenere i danni comunque pesanti di un’emergenza epocale,
che richiederà anche in futuro il sostegno delle istituzioni governative e locali”.
In Fvg il rialzo di fine agosto dei numeri della pandemia ha riportato in alto il livello di attenzione sulla diffusione del contagio: l’88% dei cittadini ritiene che il Paese non sia ancora uscito definitivamente dall’emergenza sanitaria. Non stupisce se sette su dieci si aspettano una nuova ondata di contagi in regione a partire dal prossimo autunno.
Il decremento del numero di imprese esistenti è frutto della fortissima decelerazione dell’apertura di nuove attività: è a picco la voglia di fare impresa nel periodo post-Covid. Il crollo delle nuove iscrizioni, sebbene generalizzato, appare più forte in altri territori del Nord Est rispetto a quanto si registra in Fvg.
Isolando le imprese del terziario del Fvg, il clima di fiducia proiettato a fine anno lascia sperare in un recupero che avvicinerà l’indicatore ai livelli pre-Covid molto più rispetto a quanto ci si aspetta a livello nazionale. Il trend per la fine dell’anno lascia presagire un miglior posizionamento delle
imprese del commercio food e un crollo della ristorazione e della ricezione turistica (malgrado i risultati di agosto). Allo stesso modo, la proiezione a fine anno relativamente all’andamento delle imprese evidenzia un recupero più veloce degli operatori del terziario del Fvg rispetto alla media in Italia.
Il calo più consistente riguarda i consumi fuori casa, fortemente depressi in Fvg dalla paura del contagio ma anche dall’istituto dello smart working, che si rivela una vera e propria minaccia per la tenuta di interi comparti. Nel complesso, nel 2020 andranno persi 116 miliardi di euro in Italia e
poco meno di 3 miliardi in Fvg. Pur in un contesto di crisi generalizzata, la situazione in regione (-12,2%) si conferma meno pesante rispetto alla media del Nord Est (-13,3%).
I territori di Pordenone e Udine si confermano quelli nei quali le imprese del terziario sembrano accorciare più velocemente il gap in termini di ricavi rispetto al periodo pre-Covid. Quanto al quadro occupazionale, pur confermando il miglior posizionamento rispetto alla media nazionale, è previsto un peggioramento della situazione nel breve termine presso le imprese del terziario Fvg.
Il miglior posizionamento del Fvg rispetto alla media nazionale è dovuto anche alla gestione dell’emergenza da parte del governo regionale, giudicata efficace nelle azioni a difesa della salute pubblica. È così per l’80% dei cittadini della regione. Il dato è ancor più accentuato nei territori
delle province di Udine e Pordenone (rispettivamente 82% e 81%).
Allo stesso modo, sono promossi i provvedimenti messi in atto dal governo a guida Fedriga a sostegno dell’economia del territorio: è così per il 64% dei cittadini, che sale al 74% isolando gli imprenditori.
Anche in questo caso, le valutazioni più elevate si registrano a Udine e Pordenone, meno a Trieste e Gorizia. Nel complesso, considerando la gestione della crisi oltre il lavoro svolto nel periodo precedente la
diffusione del virus, tre quarti dei cittadini promuovono l’operato della giunta. Il giudizio positivo è trasversale: riguarda tutti i territori, tutte le età e tutte le professioni. Sostegno al turismo, sicurezza, provvedimenti per l’economia e la sanità, risultano essere i punti cardini dell’operato dell’esecutivo.