Rimborsi in tempi più lunghi per i risparmiatori traditi in Fvg.
Il Fondo per l’indennizzo dei risparmiatori (Fir) invia la richiesta di nuove documentazioni e, così, i tempi di rimborso per i consumatori Fvg traditi dal crac delle banche i tempi si allungano. Ne dà notizia l’associazione Consumatori Attivi, presieduta da Barbara Puschiasis.
“I risparmiatori traditi che hanno presentato istanza di indennizzo al Fir e rientrano nel secondo binario (violazione massive) non saranno accontentati – annuncia Consumatori Attivi -. La sorpresa di questi giorni è l’inaspettato invio più o meno a tappeto di ulteriori richieste di integrazioni ai malcapitati da parte della Consap per, forse, ottenere l’indennizzo dal Fondo. Si tratta di richieste copia incolla. Esse sono inviate uguali a tutti a prescindere dalle memorie e dai documenti a suo tempo inviati per descrivere il singolo caso e le violazioni massive di cui sono stati vittime singoli risparmiatori alla luce dei comportamenti illeciti delle banche coinvolte”.
I tempi sono destinati ad allungarsi, e non di poco. “Oltre a corpose documentazioni da richiedere nuovamente a banca Intesa e in alcuni casi ad autocertificazioni – commenta Puschiasis – viene assegnato anche un termine di 60 giorni per consegnare tali documenti. Conseguenza è dunque che il malcapitato risparmiatore tra la ricerca di regali, voglia di tirare fiato e pensare a fiocchi di neve, momenti di spensieratezza con i familiari e gli amici, dovrà attivarsi per richiedere tali documenti, lo sottolineiamo nuovamente, ripensando alle drammatiche vicende che hanno portato all’azzeramento dei propri risparmi“.
Una vicenda assurda e che lascia perplessi. “Oltre a restare basiti sul tempismo di tali richieste, nel periodo delle festività e dopo ben 1 anno e mezzo dalla chiusura del termine per presentare le domande al Fondo – concludono i Consumatori Attivi – non possiamo che sottolinearne la ridondanza nella maggior parte dei casi. Interessante sarebbe comprendere le ragioni profonde di una simile richiesta che fa ancora una volta allungare i tempi onerando il risparmiatore di riproporre richieste documentali verso banca Intesa già fatte due anni fa or sono. Ma non era poi tra i poteri della Commissione quello di acquisire essa stessa i documenti per verificare le domande?”.