Le novità del reddito di cittadinanza.
Si chiamerà probabilmente assegno di solidarietà e sarà verosimilmente vincolato all’obbligo di eseguire dei lavori di pubblica utilità nel proprio comune. È questa la principale novità che potrebbe andare a sostituire presto il reddito di cittadinanza e sulla quale pare sta trovando la convergenza il governo. La misura è in discussione e oltre alla volontà di applicare regole più stringenti per i percettori, c’è anche l’obiettivo di semplificare l’iter burocratico e verificare eventuali domande non conformi presentate da parte dei furbetti.
Addio ai navigator.
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Non ci saranno più i navigator, ovvero quella specie di consulenti incaricati di aiutare i percettori a trovare lavoro. Un ruolo che non è mai decollato pienamente, anche a causa dell’emergenza coronavirus, del mercato del lavoro in crisi e dello stato occupazionale dei beneficiari. Potrebbero essere ricollocati, però, nei Centri per l’impiego.
I limiti e paradossi.
Ma saranno anche le norme alla basa del reddito di cittadinanza che saranno rimesse in discussione. Tra queste la residenza in Italia da almeno 10 anni per gli extracomunitari, il moltiplicatore troppo basso per le famiglie numerose che in scala prendono meno dei single ed il patrimonio doppiamente pesato. Non ultimo il tasso di evasione di alcuni autonomi e lavoro dipendente sommerso, i classici furbetti.