Piccoli comuni digitali ha scritto ai sindaci del Fvg.
I dati dell’Ancitel, la società di servizi dei Comuni dell’Anci, parlano chiaro, dei 7.914 comuni italiani oltre 7 mila e 500 hanno meno di 25.000 abitanti, ovvero il 92% dell’intero Paese. Eppure, sono proprio i piccoli comuni quelli maggiormente sprovvisti di servizi. Questo vuol dire che la transizione digitale del nostro Paese dovrà passare inevitabilmente dai lì.
Da qui nasce “Piccoli comuni digitali a domicilio”, un progetto ambizioso che in seguito ad attente ricerche di mercato, ha individuato un incredibile divario tra grandi città e piccoli comuni. Nonostante siano proprio questi ultimi ad essere la “spina dorsale” del nostro Paese, il luogo nel quale nasce la quasi totalità dei prodotti tipici italiani.
È proprio riconoscendo il valore di queste piccole realtà che Quickly International, società con sede nella Repubblica di San Marino, ha deciso di scrivere ad alcuni piccoli comuni del Fvg per proporre il progetto. “Un valido aiuto – scrivono nella missiva inviata ai sindaci – per promuovere il territorio ed attuare una transizione digitale. In questo modo, il Comune potrebbe entrare in una nuova era all’insegna dell’innovazione ma anche del rilancio delle tradizioni locali attraverso i nuovi canali online di comunicazione e vendita”.
Il progetto è pensato per la salvaguardia del tessuto economico locale poiché, sempre più, le nuove abitudini di consumo hanno portato le persone ad acquistare qualunque tipo di prodotto comodamente online attraverso piattaforme internazionali, “piuttosto che – è scritto nella lettera – agli artigiani ed alle botteghe di quartiere. Questa tendenza porta a un conseguente ed inevitabile impoverimento del tessuto economico locale, ad un calo dell’occupazione, fino all’inevitabile chiusura delle attività commerciali che specialmente in questo periodo storico, già duramente segnato dalla pandemia, vanno sostenute con nuove possibilità di fare mercato”.
Secondo gli ideatori, dunque, “la creazione di una piattaforma digitale territoriale e 100% locale, utilizzabile tramite un’App, non solo è l’occasione per poter creare nuovi posti di lavoro ed incentivare l’imprenditoria giovanile, ma anche un modo intelligente di valorizzare il km0 e le produzioni locali. Da qui la creazione di un bando, che Comuni a domicilio chiede venga affisso nelle sedi municipali, per la selezione del “candidato imprenditore orientato all’autoimpiego, ovvero a fare impresa nel proprio territorio apportando servizi utili ed indispensabili per tutta la comunità, imprese e privati cittadini”.