Il patto per la Bassa friulana.
Gli assessori regionali a Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, e alle Attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini, hanno illustrato il nuovo bando del Ministero dello sviluppo economico, pubblicato nel luglio scorso, per il finanziamento di progetti pilota volti allo sviluppo del tessuto imprenditoriale territoriale. L’incontro era rivolto ai soggetti sottoscrittori del “Patto territoriale della Bassa friulana”, tra i quali i Comuni di San Giorgio di Nogaro, Cervignano del Friuli, Torviscosa, l’ex Provincia di Udine, la Camera di commercio di Udine, l’associazione degli industriali della Provincia di Udine, l’Api, l’Uaf, l’Ascom, Cgil, Cisl e Uil e il Consorzio per lo sviluppo industriale dell’Aussa-Corno (Ziac), cui è subentrato il Consorzio di sviluppo economico per l’area del Friuli (Cosef).
Il Patto territoriale della Bassa friulana ha interessato il territorio dei tre Comuni rientrati in quell’area, i quali hanno beneficiato di alcune opere infrastrutturali strategiche realizzate a partire dal 2016. Tramite specifici interventi normativi, nel 2019 sono state definite le procedure per chiudere definitivamente i percorsi relativi alle agevolazioni concesse per i Patti territoriali ed utilizzare le risorse residue per ulteriori interventi. “Si tratta di importanti opportunità di sviluppo che sfruttano le risorse residue dei Patti territoriali per finanziare progetti a favore del tessuto imprenditoriale, anche di natura innovativa, denominati “Progetti pilota”. Nel caso della Bassa friulana, gli interventi individuati dalla Regione per quest’area incidono sulla viabilità e sui raccordi per migliorare e rendere più sicuri i collegamenti stradali”, è quanto ha illustrato Pizzimenti all’apertura del tavolo di confronto.
Bini ha sottolineato “la potenzialità industriale dell’Aussa Corno su cui la Regione si sta spendendo per il superamento della fase di Commissariamento ormai prossima alla chiusura. Lo sviluppo economico dell’area – ha aggiunto l’assessore – passa inevitabilmente attraverso il miglioramento della navigabilità del Corno”. L’assessore Bini ha ricordato come l’importante chiusura della procedura di liquidazione del Consorzio Ziac, che si protrae dal 2015, consenta il passaggio di tutte le aree rientranti nella zona industriale dell’Aussa-Corno al Cosef, favorendo l’insediamento di nuove realtà produttive e lo sviluppo delle potenzialità di Porto Nogaro.
Ed è proprio alla centralità del Porto che guarda il progetto proposto dalla Direzione attività produttive, che ha colto la richiesta delle realtà industriali insediate di poter contare su condizioni di navigabilità adeguate alle esigenze di garantire trasporti via mare funzionali ai settori siderurgico e manifatturiero, caratterizzanti il tessuto economico-produttivo del Friuli. In particolare, gli amministratori locali e i rappresentanti di Confindustria hanno dimostrato apprezzamento per l’iniziativa, indicando unitariamente la priorità per il potenziamento della navigabilità del canale Corno. I progetti pilota proposti dalla Direzione infrastrutture e territorio riguardano il risanamento del piano stradale lungo la regionale 80 con il consolidamento del manto stradale, interventi di messa in sicurezza sugli incroci in corrispondenza di raccordi particolari e la realizzazione di barriere stradali per una miglior sicurezza del traffico. Altri interventi potrebbero interessare raccordi collegati al binario di dorsale di proprietà
del Cosef.