Il mondo economico del Fvg sulla nomina di Mario Draghi.
Favore e fiducia. Sono questi i sentimenti che si respirano nel mondo economico de Friuli Venezia Giulia per l’avvento del nuovo presidente del consiglio italiano, Mario Draghi. Oggi, l’ex governatore della Banca Centrale Europea ha fatto sapere di accettare “con riserva” il mandato conferitogli dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E anche in Fvg c’è aria di una nuova epoca che si apre.
“Il vento è cambiato. Ce lo ha dimostrato il ruolo assunto dall’Europa negli ultimi mesi, lo ha confermato, nella sua evoluzione, la Brexit, ce lo ha mostrato anche il voto negli Stati Uniti. Adesso anche l’Italia ha la possibilità di dimostrarlo. Ora ci aspettiamo un governo europeista, non populista, capace di apportare competenza ed esperienza, con una visione d’insieme, conoscendone però i dettagli e curandosi anche dell’execution dei provvedimenti. Ci aspettiamo che il governo guidato da Mario Draghi sia messo nelle condizioni di operare e di lavorare concentrandosi esclusivamente sull’interesse del nostro Paese” ha detto Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine. “L’entrata in scena di Mario Draghi è una buona notizia per le imprese messe all’angolo dalla crisi economica e dall’emergenza sanitaria – le ha fatto eco il presidente di Confcommercio Fvg, Giovanni Da Pozzo -. Un periodo di così grande difficoltà richiede persone straordinarie, di capacità provata, con un grande senso dello Stato. Non c’è dubbio che Draghi, con il suo curriculum, incarni perfettamente queste caratteristiche e il capo dello Stato, che ha gestito nel rispetto delle regole costituzionali queste settimane di crisi, ha visto in lui la soluzione più alta per restituire credibilità al nostro Paese, per consentirgli di presentarsi in Europa con un Recovery plan accompagnato dalle necessarie e urgenti riforme”.
“Bene ha fatto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a chiamare Mario Draghi – è il “placet” di Graziano Tilatti, presidente di Confartigianato Udine -. Di fronte all’incapacità della politica di dare risposte al Paese in un momento delicato come questo, affidare il governo dell’Italia a una persona capace come l’ex presidente della Bce è la scelta giusta. Il 31 marzo scadono gli ammortizzatori sociali, vanno prorogate le moratorie fiscali e dei mutui, ci vogliono importanti misure a sostegno e aiuto delle imprese. Questo ci aspettiamo dalla primissima agenda politica del nuovo governo”. Secondo Villiam Pezzetta, segretario generale della Cgil Fvg, “l’incarico di Mattarella è andato senza dubbio su un nome di alto profilo, che può e deve essere la premessa per la formazione di una coalizione e di un Governo stabile, capace di affrontare con forza e autorevolezza le sfide imponenti che ha di fronte il Paese. Draghi è una figura che ha lo spessore e il carisma per trovare la sintesi di un quadro politico quanto mai difficile e lacerato, ricomponendo le fratture esistenti sulla base di un’agenda che individui subito le priorità programmatiche e continui a trovare nel dialogo con l’Europa la chiave per affrontare e superare l’emergenza”.
“L’arrivo dell’ex numero uno della Bce potrebbe sembrare un commissariamento, ma non è così. Il Parlamento non è stato in grado di gestire politicamente la crisi e l’unica alternativa sarebbe il voto, una scelta, però, con eccessivi margini di imprevedibilità. L’autorevolezza e le capacità di Mario Draghi le abbiamo potute testare durante la sua permanenza in Ue, quando ha saputo gestire sfide importanti, con i risultati che tutti conosciamo“: così Marco Zoratti, vicepresidente di Confesercenti Fvg, accoglie il neo premier. “Spiace per Giuseppe Conte, che per noi rappresentava la persona giusta e non potrà portare a termine il lavoro svolto in questi mesi, ma la scelta del presidente Mattarella per accelerare i tempi è la migliore”: questo, invece, il pensiero di Nello Coppeto presidente di Cna Fvg. “Quindi – conclude – pieno appoggio anche a Mario Draghi, che ci aspettiamo possa lavorare con competenza e responsabilità sia per l’economia del Paese, sia nella gestione dell’emergenza Covid“.