La svolta green in Fvg secondo l’assessore regionale Scoccimarro passa da nucleare e fotovoltaico.
“Per concretizzare la svolta green occorre puntare su soluzioni a medio-lungo termine come il nucleare pulito di ultima generazione ma soprattutto sulle rinnovabili, sfruttando l’energia del sole, del vento (dove possibile) e dei corsi d’acqua e promuovendo con questi impianti le comunità energetiche in cui l’autoconsumo garantirà l’abbattimento delle bollette”.
È quanto ha sostenuto l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro alla conferenza promossa a Trieste dalla Cida (Confederazione italiana dirigenti e alte professionalità) dal titolo “Quale svolta green presente e futura attuare in piena emergenza energetica”.
Scoccimarro ha ricordato che sulle nuove fonti di energia “la Regione Friuli Venezia Giulia ha già stanziato oltre 200 milioni di euro complessivi dall’estate alla prossima manovra di Stabilità regionale per privati, imprese ed enti pubblici. Di questi, 100 milioni di euro saranno destinati ai privati per l’efficientamento energetico delle abitazioni in particolare con la soluzione del fotovoltaico, ma vanno evidenziati anche i 55 milioni di euro a favore dell’approvvigionamento energetico per le imprese e gli oltre 20 milioni per le comunità energetiche e l’efficientamento energetico e idrico degli impianti sportivi pubblici e delle associazioni sportive dilettantistiche”.
“Risparmi fino al 90%”.
Per quanto riguarda il provvedimento da 100 milioni annunciato dal governatore Fedriga, “l’ipotesi – ha rilevato Scoccimarro – è che, fra misure nazionali e regionali, in Friuli Venezia Giulia si potranno avere risparmi fino al 90% per abbattere il costo per l’installazione di impianti come i pannelli fotovoltaici”.
In generale, secondo l’assessore, “rispetto all’ambientalismo ideologico dei no che ci ha messo in ginocchio e che va superato, la risposta non può venire dalla vecchia centrale Krško 2 e riflettiamo invece su un’attenta strategia relativa alle navi gasiere su cui si può discutere, tenendo conto però che l’Italia ha un turismo costiero e marittimo molto importante, oltre a grandi porti internazionali, dove le navi gasiere sarebbero un limite ai traffici (ogni riferimento a Trieste non è casuale)”.
Al convegno, moderato dal segretario Cida del Friuli Venezia Giulia Daniele Damele, sono intervenuti anche l’assessore comunale di Trieste alle Politiche finanziarie Everest Bertoli, Fabio Morea, responsabile dell’ufficio sostenibilità di Area Science Park e il professor Rodolfo Taccani dell’Ateneo di Trieste.