Nonostante il vertiginoso aumento dell’ inflazione, dei tassi di interesse e dei rincari sulle materie prime, quest’ anno per gli italiani e, volendo restringere il cerchio al nostro territorio, anche per i i friulani, sarà un Natale dalle sfumature più che positive. Il flusso delle spese, infatti, si sta svolgendo con una chiara propensione ad una notevole ripresa “Quest’ anno il periodo pre natalizio si sta rivelando molto più proficuo dell’ anno precedente, nonostante l’aumento netto dei tassi di interesse ” commenta Giovanni Da Pozzo, presidente Confcommercio di Udine.
“Il settore indubbiamente più trainante rispetto agli altri è quello della ristorazione, sono milioni già gli alberghi e i rustiche hanno registrato il tutto esaurito – prosegue Da Pozzo- una netta differenza, invece, la si può riscontrare per quanto concerne il settore della moda, dall’ abbigliamento, a tutto ciò che è inerente al fashion mood”. “La spiegazione di questa enorme differenza -come tiene a precisare il presidente- sarebbe legata semplicemente al fatto che gli acquisti dei capi di abbigliamento per la stagione invernale sono notevolmente diminuiti a causa delle temperature autunnali, che ci hanno accompagnato fino a qualche settimana fa “.
Un inverno che ha lasciato spazio quindi a giornate soleggiate e temperature pressoché elevate, avrebbe messo il freno a mano nell’ onda degli acquisti. “A risollevare decisamente e ad incrementare l’aumento del PIL – prosegue Da Pozzo – ci pensa il settore terziario che è in netta ascesa e che sta contribuendo a fornire nuovi posti di lavoro e di conseguenza a far girare gli ingranaggi dell’ economia nella maniera corretta “. Un Natale dal profilo alto quindi, quello che riguarda i ristoratori e gli albergatori. “Tuttavia – conclude Da Pozzo – non ci saranno quest’anno grosse rinunce nemmeno per quanto riguarda i regali, e soprattutto, per quanto riguarda viaggi e vacanze, che vengano essi trascorsi in Italia o all’estero, gli aereoporti in questi giorni registrano centinaia di partenze”. I dati nazionali inoltre, registrano una spesa di circa 8 miliardi di euro nel periodo che va dal 20 dicembre al 10 gennaio, circa un miliardo in più dello scorso anno.